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Equo compenso: scontro aperto, presto un tavolo di confronto

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Equo compenso: scontro aperto, presto un tavolo di confronto
Il MIT ritiene necessario, per superare i problemi interpretativi sull’applicazione dell’equo compenso, avviare al più presto un confronto. Ecco i dettagli

La diatriba sull’equo compenso è tutt’altro che chiusa, con i professionisti che chiedono l’applicazione della norma e l’Anac che solleva dubbi interpretativi. Come uscirne? La soluzione potrebbe essere un tavolo di confronto. Scopriamo di più.
Lo scorso 3 maggio il Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha inviato una Nota a numerosi rappresentanti istituzionali, tra cui la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Presidente di ANAC Giuseppe Busia, con un’esplicita richiesta di chiarimento relativa a determinati criteri interpretativi della norma sull’Equo compenso che stanno creando notevoli difficoltà agli ingegneri e, in generale, alle categorie ordinistiche interessate. La legge n. 49/2023 risulta sovente disattesa negli affidamenti regolati dal Codice dei contratti pubblici. A sostegno di queste prassi diverse Amministrazioni invocano, in maniera particolare, alcuni pronunciamenti di ANAC e la specificità normativa del Codice che prevarrebbe rispetto alla Legge 49/23.
A questo proposito, il CNI prende atto dell’interrogazione al Ministero dei Trasporti sottoposta in sede di question time dall’On.le Erica Mazzetti, che vede firmatari anche gli On.li Piergiorgio Cortelazzo e Francesco Battistoni. In essa si chiede quale sia, in sede di Cabina di regia, lo stato dei lavori di definizione di una nuova disciplina del compenso dei professionisti negli appalti pubblici, anche alla luce delle risultanze del confronto con le associazioni di categoria e con l’Osservatorio sull’Equo compenso.

Equo compenso: la risposta del MIT e il commento del CNI

In risposta all’iniziativa dell’On.le Mazzetti, il MIT ha affermato di ritenere necessario, per superare determinati problemi interpretativi, di primario interesse per la corretta applicazione delle disposizioni sui lavori pubblici, avviare al più presto un confronto con gli enti territoriali e le associazioni di categoria, al fine di ridurre al minimo le divergenze interpretative ed attuative in materia. Fermo restando il ruolo dell’Osservatorio sull’Equo compenso, il confronto dovrà consentire di approfondire tutti gli aspetti tecnici della materia, da quelli tecnico-progettuali a quelli finanziari-contabili, coinvolgendo anche le istituzioni preposte alla tutela dei molteplici interessi di settore. In questa prospettiva, il MIT ha manifestato l’intenzione di sottoporre alla Cabina di regia presso la Presidenza del Consiglio la necessità del suddetto confronto, con l’obiettivo di adottare in forma concertata e ponderata gli opportuni coordinamenti interpretativi tra i due interventi normativi.
Il CNI giudica positivamente questa iniziativa e confida nel fatto che il citato confronto possa consentire di fugare i principali dubbi interpretativi in materia di Equo compenso. In questo senso, manifesta la più ampia disponibilità ad offrire il proprio contributo. Al tempo stesso, invita tutte le parti in causa a preservare lo spirito della Legge 49/23, atta a garantire ad ogni prestazione professionale un compenso equo, a tutela della qualità delle opere e a garanzia dei cittadini.

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