"E’ indispensabile fronteggiare la fase acuta della recessione senza nuovi danni sociali- ha dichiarato il segretario di Feneal-Uil Antonio Correale, introducendo i lavori del Comitato Centrale della Federazione a Roma - ma in modo che si realizzi uno scenario di certezze per il futuro che riguardi tutti i lavoratori. Le scelte decisive per uscire dalla crisi non passano dagli scontri ideologici. Dobbiamo invece agire partendo dai dati reali: un’economia ferma, redditi in sofferenza, disoccupazione crescente".
Sul governo Monti il segretario ha sottolineato: “Lo scenario attuale è costituito certamente da ben altra sostanza rispetto a quella del recente passato: si è finalmente smesso di vivere, pensare, agire con la sciatteria del degrado culturale di questi ultimi anni, e al suo posto si percepisce visibilmente il recupero di un accettabile uso della ragione ed un più decoroso senso etico del vivere civile.
Ma - ha aggiunto - pur se agli occhi del mondo il nuovo governo risulta essere una compagine seriamente impegnata a salvare il nostro Paese dal disastro, che per la prima volta si pone l’obiettivo di colpire la cospicua ricchezza esentasse e le rendite parassitarie, ciò nonostante, non riesce a nascondere la sua vera natura di un Governo la cui azione è fortemente orientata verso una politica che non disdegna di colpire anche la parte più debole della società.
Certo, non si può prescindere dal fatto che siamo comunque in una fase di emergenza, ma - ha dichiarato Correale - siamo fermamente determinati a difendere le tutele sociali e ci teniamo a ribadire che il Sindacato e i lavoratori non sono una lobby, ma una componente fondamentale di una società civile e democratica.
Per questo motivo meritiamo considerazione e rispetto, in misura superiore a quanto hanno riscosso in questi ultimi anni, e per questo motivo ritengono che l’attuale confronto con il Governo debba essere basato su una discussione più di merito sul mercato del lavoro, sugli ammortizzatori sociali, sui diritti dei lavoratori, in grado di sfrondare sia l’eccessiva accentuazione ideologica, sia anche i condizionamenti, freddi e spietati, dei mercati finanziari, per approdare, invece, più positivamente alle giuste soluzioni che derivano dalla totale condivisione”.
Correale, ricordando la Manifestazione Nazionale dei lavoratori delle Costruzioni in programma a Roma il prossimo sabato 3 marzo, ha poi parlato del settore edile “che - ha affermato - per le sue caratteristiche e per la sua centralità, diventa ora un banco di prova decisivo per determinare un cambiamento di rotta in grado di garantire la ripresa dello sviluppo equo e sostenibile dell’intero Paese”.
“Per raggiungere l’obiettivo di un piano concreto di sviluppo del settore - ha spiegato - è necessario rilanciare un’azione specifica del Sindacato che evidenzi le priorità e si ponga l’obiettivo di determinare finalmente le risposte delle quali i lavoratori hanno bisogno.
Bisogna riattivare un percorso di crescita economica e sociale reale, con risorse vere a disposizione degli investimenti a partire dal nostro settore che sta soffrendo gli effetti della crisi e sta pagando l’assenza di provvedimenti adeguati a contrastarla, favorendo così l’aumento dell’illegalità e dell’irregolarità del lavoro e l’indebolimento complessivo di un sistema di imprese già fortemente destrutturato. Le parti sociali hanno finora contrastato tale derivacon una forte coesione che ha prodotto proposte e iniziative che, però, non hanno avuto risposte adeguate".
E proprio per questi motivi, in questa fase decisiva per il futuro del Paese, la Feneal insieme alle altre OO.SS. delle costruzioni ha ritenuto necessario assumere un’iniziativa di mobilitazione che avrà il suo momento culminante nella Manifestazione Nazionale del 3 marzo in cui interverranno insieme ai tre Segretari di Feneal, Filca e Fillea i segretari generali di Cgil, Cisl e Ui, Camusso, Bonanni e Angeletti.