Finanziamenti Ue: il mondo delle professioni chiede un tavolo di confronto alle Regioni

Professione di Marco Zibetti
Confprofessioni, Adepp, Cup e Rete professioni tecniche hanno inviato una lettera al presidente Errani per inserire i professionisti nella programmazione 2014-2020


Avviare con le Regioni un dialogo concreto e costruttivo affinché possano “accogliere le nostre proposte ed inserire all’interno della Programmazione dei fondi comunitari per il periodo 2014-2020 misure, agevolazioni e incentivi che includono i liberi professionisti, ormai equiparati dal punto di vista economico alle Piccole e Medie Imprese, disponendo contestualmente un Tavolo di confronto sull'impatto della crisi sul lavoro autonomo per individuare e sostenere azioni nell'ambito delle politiche europee, con riferimento alle misure per l’autoimpiego, la microimprenditorialità, l’accesso al credito e dunque la lotta al “credit crunch”, per una programmazione regionale 2014-2020 che renda competitivo anche il mondo delle libere professioni”.

È uno dei passaggi salienti della lettera firmata dal presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella; dal numero uno dell'Adepp, Andrea Camporese; del Cup, Marina Calderone, e di Rete professioni tecniche, Armando Zambrano, inviata lo scorso 26 febbraio al presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, a tutti i presidenti delle regioni e delle province autonome, a tutti gli assessori regionali con delega ai fondi europei e alla residenza del consiglio dei ministri. Obiettivo fissare un incontro per l’avvio di iniziative per promuovere l’inclusione dei liberi professionisti tra i beneficiari di agevolazioni, incentivi e bandi promossi dalle Regioni italiane nell'ambito della Programmazione Operativa Regionale e Territoriale 2014-2020.

Dopo l'apertura della Commissione europea, che ha ammesso i professionisti alla programmazione dei fondi comunitari per il periodo 2014-2020, la partita si sposta ora sulle Regioni, chiamate a gestire la maggior parte delle risorse. La posta in gioco è molto alta, ha ricordato il presidente Stella sulle colonne del Sole 24 Ore. “Entriamo in competizione con i soggetti che normalmente beneficiano di queste risorse e serve un cambio culturale sia da parte di chi eroga le risorse, sia di chi le chiede”. L'iniziativa promossa da Confprofessioni, insieme con l'Adepp, l'associazione che riunisce le casse di previdenza professionali, vede in prima linea anche il mondo ordinistico con il Comitato unitario delle professioni e di Rete professioni tecniche.

Il nostro impegno sarà rivolto alla traduzione in misure nazionali, interconnesse e di reciproca utilità, dei cinque obiettivi quantitativi della strategia “Europa 2020”, e ciò potrà essere realizzato soprattutto attraverso l’aiuto e la partecipazione delle Regioni italiane che vorremo coinvolgere all’interno del nostro progetto di sostegno, rafforzamento e investimento in favore del mondo delle libere professioni esposte, come tutti i lavoratori e gli imprenditori, alle fluttuazioni della domanda, all'innovazione tecnologica ed alla libera concorrenza di mercato”.


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