Nella lettera aperta inviata ai ministri Scajola, Prestigiacomo e al presidente dell'Autorità per l'Energia Elettrica Ortis, Fiper denuncia l’attesa per la pubblicazione delle nuove schede 21-22 che blocca la commercializzazione dei TEE.
L’attesa delle nuove schede 21-22 è iniziata nel luglio 2006. La sentenza del TAR che, dando ragione al ricorrente, approvava la necessità di riconoscere un maggior numero di certificati agli impianti rientranti nelle schede 21 e 22 dell'Autorità, è stata confermata dal Consiglio di Stato nel dicembre 2008.
In oltre un anno dalla sentenza definitiva non è stata pubblicata una versione aggiornata delle schede citate, nonostante un documento di consultazione AEEG datato 17 aprile 2009. Ciò rende impossibile il riconoscimento dei certificati dovuti e la successiva commercializzazione pur in presenza di una forte richiesta degli stessi.
Ai ritardi dell'Autorità si sommano poi quelli del Ministero dello Sviluppo Economico, che ancora non ha emanato il decreto di attuazione dell'articolo 6 del D.Lgs. 8 febbraio 2007 n. 20, che nel frattempo aveva previsto un rafforzamento dell'incentivo da certificati bianchi alla cogenerazione ad alto rendimento accoppiata o meno al teleriscaldamento.
A quasi quattro anni dal primo provvedimento del TAR e ad oltre tre anni dall'uscita del decreto legislativo la situazione rimane bloccata e tutti gli impianti che hanno maturato in questi anni il diritto ad ottenere e commercializzare i titoli se lo sono visto negato.
Si tratta di centinaia di migliaia di euro ad impianto che figurano nei bilanci delle Società non producendo però i risultati attesi. Ai danni agli impianti esistenti si aggiungono gli effetti negativi sull'avvio di nuovi progetti, visto che le banche, in detta situazione, non riconoscono un incentivo così incerto.
Considerando che la cogenerazione ad alto rendimento e il teleriscaldamento sono considerate fra le soluzioni principali per raggiungere gli obiettivi europei del 20-20-20, e che sono promosse da una direttiva dedicata, la 2004/8/CE, non si comprende come il Legislatore possa tollerare ed accettare ulteriormente una simile situazione.
Si evidenzia tra l'altro che, visto il carattere addizionale dei provvedimenti attesi rispetto a quanto previsto dalle schede 21 e 22, se si fossero comunque assegnati i certificati bianchi da esse già previsti si sarebbe perlomeno limitato il riconoscimento tardivo ai soli titoli aggiuntivi, limitando gli effetti negativi alle aziende coinvolte.
Per i motivi esposti la FIPER, denunciando questa grave situazione, richiede che il decreto attuativo del decreto legislativo 20/2007 e la nuova versione delle schede 21 e 22 siano emanati al più presto, ponendo fine a questa situazione ogni giorno più gravosa per le imprese del settore e che, nelle more, vengano comunque subito riconosciuti i TEE non in discussione.
In assenza di ogni certezza la FIPER valuterà la possibilità di un ricorso nelle sedi opportune per il riconoscimento dei danni economici causati dai ritardi accumulati in questi quattro anni.