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Gare di progettazione: momento positivo, ma cosa manca?

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Gare di progettazione: momento positivo, ma cosa manca?
A gennaio le gare di progettazione sono state 244, per un valore di 48,1 milioni. Il confronto con il 2019 è fortemente positivo, ma l’OICE chiede attenzione su un tema specifico

È un buon momento per le gare di progettazione. Lo testimoniano i dati dell’Osservatorio OICE/Informatel relativi a gennaio. Eppure manca qualcosa. Partiamo dai numeri e andiamo poi a scoprire le criticità del settore.

Nel primo mese del 2020 le gare di progettazione sono state 244, per un valore di 48,1 milioni, quasi la metà di questo valore è dovuto a 25 bandi per accordi quadro. Il confronto con il mese di gennaio 2019 è fortemente positivo: il numero dei bandi di gara è cresciuto del 29,8% e il loro valore del 66,7%. Rispetto al mese di dicembre, uno dei mesi migliori del 2019, il numero è in calo del 33,7% e il valore del 24,8%.

Da segnalare la pubblicazione nel mese di gennaio di 36 bandi per accordi quadro, con un valore complessivo di ben 82,0 milioni, di cui più della metà, 45 milioni, nei 3 bandi pubblicati da ACAMIR - Agenzia Campana per la mobilità. Tra gli accordi quadro quelli che hanno riguardato i servizi di sola progettazione sono stati 25 con un importo di 20,6 milioni di progettazione.

Il mercato di tutti i servizi di ingegneria e architettura nel mese di gennaio mostra ancora una tendenza alla crescita; le gare pubblicate sono state 495, con un valore di 152,9 milioni, con un +46,4% nel numero e +98,6% nel valore su gennaio 2019. Rispetto al mese di dicembre 2019, il numero è in calo del 28,1% e il valore del 12,7%. I 36 bandi per accordi quadro hanno pesato per più della metà del valore totale, 82,0 su 152,9 milioni di valore.

La posizione del presidente dell’OICE, Gabriele Scicolone

“I dati del mercato pubblico dicono che il 2020 si apre sotto i migliori auspici anche se la crescita è dovuta principalmente al forte impulso dato dalla messa in gara di accordi quadro, uno strumento contrattuale che non è più appannaggio di ANAS e RFI, ma si sta estendendo sempre più a tutti i livelli delle amministrazioni centrali e locali.

Si tratta di uno strumento di grande utilità per la crescita dimensionale dell'offerta di progettazione ma deve essere riportato ad un utilizzo congruo e corretto per evitare disfunzioni operative di rilevante impatto per gli operatori economici.

Per questa ragione abbiamo chiesto con forza che nel regolamento del Codice Appalti siano fissati alcuni principi inderogabili: l'obbligo di attivare ogni anno una percentuale minima, con un minimo complessivo non inferiore al 60%, il divieto di garanzie cauzionali sull'importo dell'accordo ma soltanto sui singoli contratti attuativi, l'applicazione delle anticipazioni contrattuali, la definizione di adeguati massimali delle coperture assicurative e un maggiore dettaglio delle prestazioni da affidare.

L'obiettivo è dare certezza a chi compete in gare impegnative, firma il contratto e si organizza per rispondere ad una domanda importante che spesso rimane inattuata con dispendio di risorse ed energie che potrebbero essere rivolte altrove. Abbiamo avuto rassicurazioni da Anas e RFI su questi temi, ma l'obiettivo adesso è quello di dare certezza procedurale con il nuovo regolamento".

Sono sempre molto alti i ribassi con cui le gare vengono aggiudicate. In base ai dati raccolti fino alla fine del mese di gennaio, il ribasso medio sul prezzo a base d'asta per le gare indette nel 2016 è al 42,8%, per quelle indette nel 2017 il ribasso arriva al 40,4%. Le notizie sulle gare pubblicate nel 2018 attestano un ribasso del 40,8%, mentre le prime notizie sulle aggiudicazioni di gare bandite nel 2019 danno un ribasso medio del 38,2%, in calo rispetto agli anni precedenti.

Le gare italiane pubblicate sulla gazzetta comunitaria sono passate dalle 69 unità del mese di gennaio 2019, alle 111 del mese appena trascorso, con un aumento del 60,9%. Nell’insieme dei paesi dell’Unione Europea il numero dei bandi presenta, nello stesso mese, una crescita dell’8,6%. E’ sempre modesta l’incidenza del nostro paese che si attesta al 4,6%, un dato di gran lunga inferiore rispetto a quello di paesi di paragonabile rilevanza economica: Germania 26,7%, Francia 24,0%, Polonia 10,1%.

Nel mese di gennaio 2020 il valore delle gare miste, cioè di progettazione e costruzione insieme (appalti integrati, project financing, concessioni di realizzazione e gestione) ha raggiunto i 486,1 milioni di euro, con 49 bandi; rispetto al 2019 il valore cresce del 270,0% e il numero del 188,2%. Gli appalti integrati da soli in gennaio sono 20 per 162,1 milioni di euro di lavori, +17,6 in numero e +23,4% in valore su gennaio 2019. Il valore dei servizi di ingegneria incluso negli appalti integrati nel mese di gennaio 2019 è stimabile in 3,02 milioni di euro, era stato di 1,85 milioni di euro nel 2019, è quindi cresciuto del 63,0%.