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Gare di progettazione: perché sono in continuo calo?

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I dati dell’Osservatorio OICE-Informatel sono inequivocabili. Come si può arginare questa discesa? Risponde Gabriele Scicolone, presidente OICE

Nei giorni scorsi abbiamo pubblicato le anticipazioni dell’Osservatorio OICE/Informatel sulle gare per servizi di ingegneria e architettura nel mese di novembre. Il rapporto ha evidenziato un ulteriore calo del mercato. Quali sono i motivi e come si può arginare questa discesa? Risponde Gabriele Scicolone, presidente OICE (Associazione delle Organizzazioni di Ingegneria, di Architettura e di Consulenza Tecnico-Economica).

“Per il sesto mese assistiamo alla discesa dei servizi di progettazione pura - ha dichiarato -. È un dato allarmante, da giugno a novembre si è perso il 32,6% del valore messo in gara, l’allarme viene in parte attenuato dalla forte crescita di tutto il mercato dei servizi di ingegneria e architettura”.

“Assistiamo però preoccupati alla crescita del numero degli appalti integrati, +39,4% nel 2019. È questo uno degli effetti delle modifiche dello sblocca cantieri, che ha inserito un vulnus al principio della centralità del progetto esecutivo, fortunatamente limitato nel tempo, ma sul quale chiediamo al Governo di riflettere per non perpetuare errori di questo tipo anche nel regolamento del codice, sul quale si sta lavorando in queste settimane”.

Cosa fare per risollevare il mercato?

Ci sarà molto da fare per arrivare ad uno schema che funzioni, ma è certo che si dovrà incidere con forza su alcuni problemi irrisolti: dall’attivazione degli accordi quadro, con un obbligo minimo per ogni anno, alla limitazione dei massimali delle polizze r.c. professionali, divenute elementi di selezione del mercato molto più ficcanti che non il fatturato, al rispetto del principio dell’equo compenso, al problema dei tempi di aggiudicazione e dei ritardati pagamenti, non più tollerabili”.

“Abbiamo segnalato alla commissione ministeriale del MIT - ha continuato Gabriele Scicolone - la totale assenza, nella prima bozza di testo del regolamento, di ogni accenno alla digitalizzazione e al BIM, di cui occorre recuperare contenuti e principi del decreto 560”.

“Proprio il tema del regolamento oggi è fondamentale e lo stiamo presidiando; ci vuole poco, pochissimo, per tornare agli anni bui di un mercato che era la metà di quello di oggi; adesso bisogna cogliere l’occasione del regolamento per modernizzare e rendere più efficiente e qualificata anche la pubblica amministrazione con massicce 'dosi' di project management e di strumentazione elettronica, così da avvicinare il mondo pubblico a quello privato”.

“Noi ci siamo - ha concluso il Presidente OICE - e faremo sentire la voce dell’ingegneria e dell’architettura organizzate”.