Com’è andato il mercato delle gare di progettazione (ingegneria e architettura) nel mese di febbraio? Lo scopriamo grazie all’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio OICE-Informatel.
Va detto innanzitutto che si registra un balzo in avanti,con 562 bandi per 241,0 milioni, + 51,5% in numero e + 28,2% in valore sul mese di febbraio 2022. Anche rispetto a gennaio 2023 il numero sale del 91,2% e il valore del 16,6%.
Nel primo bimestre del 2023 per servizi di architettura e ingegneria sono stati pubblicati 856 bandi, con un valore di 447,8 milioni di euro, +37,8% in numero e +68,8% in valore sui primi due mesi del 2022, un dato trainato da 532 bandi per interventi PNRR.
L’aumento dei bandi e del valore è dovuto anche al rilevante numero di concorsi di idee e di progettazione pubblicati nel mese di febbraio, dovuto alla scadenza, già prorogata dal decreto-legge “Aiuti-bis” dal 5 agosto 2022 al 18 febbraio 2023, per l’impegno delle risorse previste dal Fondo concorsi progettazione e idee per la coesione territoriale, la cui dotazione è pari a 161,5 milioni di cui potranno beneficiare soprattutto gli enti locali.
Sempre protagonisti gli accordi quadro, che confermano il forte contributo al valore totale messo in gara anche in febbraio: per tutti i servizi di architettura e ingegneria rilevate 28 gare, contro le 28 di gennaio, per 107,1 milioni di euro; sul totale del mese sono il 5,0% del numero e il 44,4% del valore. Rispetto a febbraio 2022: +7,1% in numero e + 346% in valore. Confermata la forte presenza di ANAS, che ha pubblicato 12 bandi per accordi quadro con un valore di 44,0 milioni, che dovranno poi tradursi in contratti attuativi nei prossimi anni.
Anche le gare di sola progettazione hanno un andamento positivo: a febbraio sono state 436, con un valore di 108,0 milioni, con un incremento del 121,3% nel numero, ma un calo del 24,5% nel valore su gennaio, ma con una crescita su febbraio 2022 dell’82,4% nel numero e del 36,8% nel valore.
Il commento del presidente dell’OICE
“In febbraio abbiamo numeri ancora di rilievo e positivi - ha dichiarato Giorgio Lupoi, a commento dei dati dell’osservatorio -, con la novità del boom dei bandi per concorsi di progettazione. Notiamo come alcune amministrazioni, soprattutto quelle che ricorrono massicciamente ad accordi quadro e appalti integrati, pubblichino in un arco molto breve numerosi ed impegnativi bandi di gara, con l’effetto di determinare una rarefazione della partecipazione, soprattutto nel caso degli appalti integrati, come ha anche sottolineato di recente l’Ance. In generale, comunque, il volume della domanda pubblica si pone su livelli alti, come mai avvenuto nelle nostre serie storiche di dati. Sarà interessante verificare nei prossimi mesi quale sarà l’andamento, anche in relazione allo spostamento degli incarichi del PNRR su fasi successive e sull’esecuzione dei lavori. In prospettiva il profilo che desta maggiore preoccupazione rimane quello delle regole e quindi del nuovo codice dei contratti, che ignora proprio quella disciplina che oggi viene applicata per affidare progetti, direzione lavori e collaudi. Il Parlamento ha fornito al Governo importanti indicazioni, con una maggiore sensibilità e attenzione al nostro settore, penalizzato da una bozza di codice che ha abbandonato la centralità del progetto esecutivo e ha colpevolmente dimenticato l’intera disciplina sugli affidamenti e sull’aggiudicazione delle procedure oggi prevista nella linea guida Anac 1/2016 (l’unica non trasfusa nel nuovo codice!) e prima ancora dal dpr 207/2010. Bisogna intervenire su veri e propri vuoti normativi, frutto probabilmente anche della scarsa presenza di tecnici nella Commissione speciale che ha lavorato al nuovo codice: dall’assenza di disciplina sulla responsabilità del progettista e sulle relative copertura assicurative, alla disciplina del subappalto e a quella dei compensi. Pur comprendendo che il tempo è tiranno e che la scadenza di fine marzo si avvicina, riteniamo che vi sia ancora spazio per colmare questo vulnus, seguendo le indicazioni del Parlamento, così da assicurare ai RUP un minimo e certo, nonché collaudato, schema di regole. I tempi ci sono, chiediamo che ci sia anche la volontà di farlo, senza pericolosi rinvii a probabili se non certi decreti correttivi. In assenza di ciò il rischio non sarà il blocco della firma da parte dei Rup, orfani di regole, ma il blocco del mercato”.
Altri dati dall’Osservatorio OICE-Informatel
Dopo che nell’intero 2022 l’osservatorio ha censito 2.686 gare per tutti i servizi tecnici e appalti integrati per interventi a valere su risorse del PNRR e del PNC, per un importo dei servizi di 3.571,3 milioni riferibili a 45.043,8 milioni di lavori, nel primo bimestre 2023 le gare censite sono state 532, con un valore dei lavori di 5.313,3 milioni e dei servizi di 167,4 milioni.
I bandi per appalti integrati rilevati nel mese di febbraio 2023 sono stati 86, con valore complessivo dei lavori di 1.596,3 milioni di lavori e con un importo di progettazione stimato in 48,7 milioni. Rispetto al mese di febbraio 2022 il numero cresce del 132,4%, il valore dei lavori cresce del 5,4% e quello della progettazione compresa nei bandi del 121,2%.
Nel primo bimestre 2023 gli appalti integrati sul primo bimestre 2022 crescono del 213,8% nel numero, del 30,5% nel valore dei lavori e del 13,6% in quello dei servizi compresi nelle gare.
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