Un complesso residenziale di elevato prestigio, oltre a offrire tutti i migliori comfort abitativi, non poteva tralasciare un aspetto di sempre maggior interesse, il rispetto per l’ambiente, soprattutto se si considera la sua ubicazione in un’area naturale protetta.
La geotermia in questo contesto ha rappresentato una soluzione ottimale in quanto gli impianti geotermici, rispetto alle altre soluzioni a energia rinnovabile come i pannelli solari/fotovoltaici, non deturpano in alcun modo l’estetica dell’edificio poiché tutte le componenti sono sotterranee. L’imponenza e l’eleganza delle strutture è stata quindi interamente preservata, così come la tutela dell’ambiente e del territorio.
Geothermal International Italia, considerate le esigenze energetiche del cliente e la particolare conformazione del terreno d’interesse, ha optato per una soluzione integrata tra circuito chiuso e circuito aperto.
Per quanto riguarda il circuito chiuso, sono stati praticati 10 fori verticali per una profondità di 100 m ciascuno. Nei fori ottenuti sono state inserite delle sonde a U in polietilene. Lo spazio vuoto circostante è stato riempito con una miscela bentonitica – cementizia per garantire un’elevata conducibilità termica tra tubo e parete di perforazione e assicurare solidità alla struttura. I tubi, a loro volta, sono stati riempiti con una miscela di acqua e glicole e collegati direttamente alle pompe di calore Water Furnace posizionate nello scantinato dell’edificio.
Le sonde verticali sono state integrate con sonde orizzontali, potendo disporre di grandi metrature di terreno nei dintorni del complesso. Questa soluzione, molto meno costosa dell’applicazione delle sonde verticali, ha permesso di ridurre i costi operativi contribuendo ad aumentare il potenziale energetico geotermico finale dell’impianto.
La presenza di falde acquifere sotterranee si è rivelata una coincidenza molto interessante in campo geotermico; una condizione ideale per integrare il sistema a circuito chiuso con uno a circuito aperto. Il fluido termovettore interno alla sonda in questo caso è l’acqua presente naturalmente nelle falde. L’acqua viene estratta con una pompa elettrica dal terreno per sottrarne il calore: dopo essersi raffreddata a contatto con lo scambiatore di calore, viene utilizzata per l’irrigazione del parco e della vigna e la quantità in eccesso viene immessa in roggia.
Per entrambi i sistemi, aperto e chiuso, il calore immagazzinato dal terreno/acqua di falda sarà assorbito dalla pompe di calore, queste lo trasferiranno all’acqua presente nei radiatori a bassa temperatura disposti nel pavimento, riscaldando o raffrescando l’edificio a seconda delle esigenze. Il calore, inoltre, servirà anche per riscaldare, fino a 55° l’acqua contenuta nel serbatoio di accumulo, disponendo così anche di acqua calda sanitaria.
Il sistema geotermico integrato installato consente una riduzione annua d’emissioni di CO2pari a 285,1 tonnellate, se si fa un raffronto con i normali sistemi adottati per riscaldamento, raffrescamento e acqua calda sanitaria di un edificio residenziale.
La realizzazione dell’impianto, comprensiva di manodopera e materiali tecnici, costa circa 100.000,00 € in più rispetto agli impianti tradizionali (caldaia a condensazione e pompa di calore aria-aria). A questo costo iniziale, però, deve essere sottratto il risparmio economico annuale derivante dall’utilizzo dell’impianto geotermico per riscaldamento, raffrescamento e acqua calda sanitaria (rispetto agli impianti convenzionali) che si aggira sul 66% rispetto alle tradizionali bollette energetiche.
Inoltre un impianto a metano tradizionale (riscaldamento + raffrescamento) in media costa: 10.000,00 € medi per interventi manutentivi (su un periodo di 10 anni). Ne deriva che il payback è inferiore ai 4 anni.