Giampaolino: appalti pubblici leva strategica per crescita e competitività

Lavori pubblici di Marco Zibetti
Il Presidente dell’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici ha illustrato alla Camera i numeri degli appalti pubblici nel 2009, sottolineandone l’importanza in termini di effetti anticiclici e occupazione


Il mercato degli appalti pubblici riveste un importante fattore anticiclico – ha dichiarato oggi il Presidente dell’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici Luigi Giampaolino a margine dell’audizione tenuta alla Camera sulle autorità indipendenti – e può contribuire in maniera significativa a far uscire il Paese da questa grave crisi.

Nel corso del 2009 - ha spiegato Giampaolino - sono state  attivate dalle stazioni appaltanti 51.021 gare per un ammontare complessivo posto a base d’asta pari a 79.364 milioni di euro. La domanda complessiva attivata dai contratti pubblici nel 2009 è cresciuta del 4,8% rispetto all’anno precedente (in termini assoluti è passata da 75.742 milioni di euro a 79.364 milioni di euro), a fronte di una riduzione del PIL, in base a quanto diffuso dai competenti soggetti istituzionali, del 5%.

Tale risultato è dovuto esclusivamente agli appalti afferenti ai Settori Speciali (in particolare acqua, gas, trasporti) che sono aumentati del 23% (in valore assoluto passati da 16.987 milioni di euro a 20.890 milioni di euro) mentre si è registrata una sostanziale stabilità degli appalti banditi nei Settori Ordinari, ridotti solo dello 0,5%(passati da 58.755 milioni di euro a 58.474 milioni di euro).

Le stazioni appaltanti che hanno attivato gare nel corso degli anni – prosegue  Giampaolino - risultano essere 13.321  e sono localizzate sull’intero territorio nazionale e la maggior parte di esse è di piccole e medie dimensioni, anche questi elementi di notevole importanza per poter rispondere alla crisi”.

Perché il settore degli appalti pubblici possa dispiegare fino in fondo i propri effetti anticiclici e contribuisca anche a garantire la tenuta dei posti di lavoro è necessario però – conclude Giampaolino – che possa contare fino in fondo su decisi elementi di concorrenzialità e di mercato”.


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