Sulla base delle recenti indicazioni diffuse dal GSE e depositate nel corso dell’audizione al Senato del 25 Gennaio, a fine 2010 la potenza complessiva degli impianti fotovoltaici in esercizio, che a oggi hanno fatto domanda di ammissione agli incentivi al GSE, risulterebbe pari a 2.800 MW su oltre 140.000 impianti. Considerate inoltre le ulteriori richieste che arriveranno entro fine febbraio, la potenza complessiva a fine 2010 potrebbe aver raggiunto il valore di 3.000 MW su 150.000 impianti.
Il GSE informa altresì che sono pervenute comunicazioni per circa 55.000 ulteriori impianti per una potenza di 4.000 MW, in aggiunta agli impianti in esercizio sopra citati, a seguito della legge 129/2010 cosiddetta “Salva Alcoa”, che porterebbero ad una potenza complessiva installata a fine 2010 pari a 7.000 MW su 200.000 impianti. In merito a questi ultimi impianti, che andranno a beneficiare delle tariffe incentivanti del 2010 indicate dal 2° conto Energia, GIFI-ANIE ritiene che la potenza ad essi attribuita (4.000MW) si debba sommare alla potenza elettrica massima prevista dal medesimo conto energia (1200 MW), in virtù dell’ulteriore periodo di 14/24 mesi consentito per la realizzazione di nuove installazioni, e che non debbano pertanto essere calcolati per potenza massima incentivabile previsti dall’attuale Conto Energia (3.000 MW per gli impianti di cui al titolo II).
“Prima di esprimere un giudizio finale sul dato – ha spiegato Valerio Natalizia, Presidente GIFIANIE – è importante verificare se si tratti di gigawatt realmente installati. È quindi indispensabile effettuare i dovuti controlli, anche se, vista la necessaria asseverazione tecnica richiesta, ci auguriamo che si tratti di richieste effettive. Tuttavia, auspichiamo che il GSE, così come dimostrato in passato verifichi con puntualità la veridicità delle dichiarazioni. In tal senso come GIFI-ANIE offriamo tutto il nostro supporto qualora il GSE ne ravvisi l’opportunità”.
“In ogni caso – ha continuato Natalizia - un impulso alla crescita così improvviso non è sano per il fotovoltaico. Lo dimostrano esperienze analoghe recenti in altri paesi europei che hanno generato improvvisi ripensamenti e modifiche al sistema incentivante”. Al fine di prevenire sviluppi non in linea con le reali aspettative del mercato, GIFI-ANIE, come già fatto per l’elaborazione dell’attuale “Conto Energia”, sta pertanto già lavorando alla preparazione di una proposta di rivalutazione del sistema incentivante per il fotovoltaico, sulla base di quanto previsto dall’art. 22 della bozza di decreto Legislativo di recepimento della Direttiva 2009/28. La proposta di rivalutazione del sistema incentivante prevedrà entro il breve periodo un adeguamento delle tariffe incentivanti alla luce di una attenta analisi dei costi di sistema previsti per i prossimi anni.
La variazione della normativa dovrà tener conto degli investimenti in corso da parte di molti operatori, che hanno già comportato degli esborsi spesso anche consistenti. Una eventuale revisione del Conto Energia sarà pertanto ammissibile solo per impianti che non abbiano già ottenuto le opportune autorizzazioni. All'adeguamento delle tariffe è anche affiancata una proposta di aumento degli obiettivi di potenza cumulata da installare per i prossimi anni, identificata attualmente dalle Istituzioni in soli 8.000 MW al 2020, al fine di garantire la continuità di sviluppo del mercato e consentire la crescita dei benefici per il Sistema Paese, identificabili in nuovi posti di lavoro, stimabili in circa 80.000 unità entro il 2015, e nuove entrate fiscali per lo Stato.
Fondato nel 1999, GIFI (Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane) aderente a Confindustria ANIErappresenta le imprese attive in Italia nel settore del fotovoltaico, come fornitori di tecnologia e di impianti completi. GIFI associa 137 aziende per un fatturato aggregato settoriale superiore a 1,5 miliardi di euro. Confindustria ANIE, con oltre 1.100 aziende associate e circa 170.000 occupati, rappresenta il settore più strategico e avanzato tra i comparti industriali italiani, con un fatturato aggregato di 56 miliardi di euro (di cui 23 miliardi di esportazioni). Il saldo della bilancia commerciale è attivo per circa 800 milioni di euro. Le aziende aderenti a Confindustria ANIE investono in Ricerca e Sviluppo il 4% del fatturato, rappresentando più del 30% dell’intero investimento in R&S effettuato dal settore privato in Italia.