Scongiurata nei giorni scorsi la crisi Milano-Roma, sfiorata, per la concessione dei finanziamenti promessi dal governo per Expo 2015.
Il sindaco Letizia Moratti temeva che nel Documento di Programmazione Economica non sarebbero stati previsti i fondi per i lavori, mentre a Roma sarebbero andati 500/600 milioni di euro per rimettere in piedi il bilancio comunale.
Con lo stesso documento, il Cdm avrebbe dovuto, inoltre, nominare commissario il Sindaco e riconoscere lo statuto di grande evento all'Expo, prima dell’insediamento ufficiale dei commissari del Bureau International des Expositions, previsto per la prima settimana di luglio.
Dopo giorni di tensioni, incontri istituzionali e contrasti, in particolare con il Presidente della Regione, Roberto Formigoni, che si è sempre opposto al progetto di eleggere la Moratti a commissario, sono invece arrivate, martedì sera, le rassicurazioni di Silvio Berlusconi riguardo la presenza dei fondi.
Alla fine di un consiglio dei ministri lampo, è arrivata la conferma, benché dei lati rimangano ancora poco chiari.
Nella Finanziaria è stato inserito, come previsto, il primo stanziamento di 133 milioni di euro per il prossimo triennio. I fondi saranno così suddivisi: 30 milioni nel 2009, 44 nel 2010 e 59 nel 2011.
La parte restante del miliardo e 486 milioni di euro, previsto nel dossier di candidatura, sarà dilazionata nei quattro anni successivi e confermata dalle future leggi Finanziarie.
Resta aperto il giallo sul supercommissario.
Nella seduta dello scorso giovedì, il Consiglio dei Ministri ha approvato anche la legge speciale che nomina la Moratti commissario straordinario dell´Expo e costituisce la Soge, società che avrà il compito di gestire i cantieri e di organizzare l’ evento. A differenza di quanto si pensava, la questione, che sembrava dovesse essere rimandata al prossimo Consiglio, è stata chiusa ieri, a pochi giorni dalla scadenza del Comitato di pianificazione .
Il neo-commissario , però , si aspettava un decreto-legge, che entrasse subito in vigore.
A sorpresa , invece, il governo ha scelto una soluzione per limitare lo strapotere del sindaco: la Moratti avrà poteri speciali solo dopo l’approvazione del Parlamento di un Decreto Legislativo.