Nonostante la difficile situazione economica, l'afflusso dei visitatori si rivela in linea con le cifre dello scorso anno. A detta degli oltre 350 espositori, il pubblico intervenuto risulta ancora più qualificato.
C’è grande soddisfazione tra gli organizzatori della quinta edizione di Energethica che quest’anno ha un occhio di riguardo per l’Italia e per le realtà d’eccellenza presenti nel nostro Paese.
Eolico, fotovoltaico, biomasse, solare termico: i settori rappresentativi delle energie rinnovabili sono tutti presenti a Energethica 2010, come testimonia l’area della manifestazione dedicata alle aziende. Ma quest’anno la fiera, rispetto agli anni passati, si contraddistingue soprattutto per lo spazio offerto al made in Italy, pur non mancando una rappresentanza significativa di aziende straniere. Nella filiera della produzione di materiali eco-sostenibili si contraddistingue Ferrania Solis, controllata dal gruppo Messina, produttrice dal 1923 di pellicole e lastre radiografiche.
Con l’avvento del digitale Ferrania ha attraversato inevitabilmente una profonda crisi, cui è seguita l’attuale crisi finanziaria. Ma proprio grazie al fotovoltaico è riuscita a sopravvivere, trasformando una crisi in una crescita. “Oggi –come racconta Luisa Tavella, responsabile commerciale del gruppo – 19 mila metri quadri dell’area di Ferrania sono destinati alla produzione di pannelli fotovoltaici in silicio cristallino nello stabilimento di Cairo Montenotte (Savona) e proprio grazie alle energie rinnovabili siamo riusciti a rimettere in moto la produzione, tornando a crescere”.
Nella parte superiore dell’area fieristica troviamo le associazioni, le istituzioni e la parte dedicata a risparmio ed efficienza energetica. Ampio spazio è dedicato all’Isola della Toscana che, come spiega Alessandro Schena, dell’area di ricerca del CNR Firenze, è un’area espositiva dedicata alle aziende, alle associazioni e alle istituzioni, con l’obiettivo di favorire il dialogo tra ricerca e industria.
Merita una menzione Il Progetto Casa Italiana che, come ci spiega l’architetto Giorgio Mallarino che l’ha realizzata – è un progetto che valorizza il lavoro e il marchio“Qualità Italia per l’abitare eco-sostenibile”, che riunisce le ditte italiane innovative del settore. In sostanza si tratta di un prototipo di casa dove le tecnologie sono improntate alle energie rinnovabili e l’impatto ambientale equivale a zero.
Altro elemento caratterizzante la Casa Italiana è l’appartenenza al Bel Paese di tutte le aziende che hanno realizzato le tecnologie rappresentate in questo prototipo: dal concentratore solare alla piastra d’irraggiamento per finire con il tetto fotovoltaico e con i pannelli isolanti realizzati con lo scarto dei tappi di sughero.
Il logo “Qualità Italia per l’abitare eco-sostenibile” è completamente gratuito, all’unica condizione che la produzione non venga delocalizzata. Infine, tra i tanti espositori, va registrata la presenza insolita di LCR Honda Moto GP. L’obiettivo del colosso motociclistico è quello di effettuare una stagione di Moto GP arrivando a fine anno con un impatto zero.
Per realizzare questo sogno eco-friendly sono state adottate tre motrici che utilizzano uno specifico sistema ibrido, il d-gid, che miscela gas e diesel. Grazie a questo sistema i risparmi ecologici raggiunti sono rispettivamente del 20 per cento in termini di CO2, del 30 per cento in termini di idrocarburi e del 50 per cento in termini di particolato. E laddove le emissioni sono inevitabili, come nel caso di un brand del motociclismo, è stato studiato un sistema per compensarle attraverso la riforestazione di alcune aree nel mondo.