Il dibattito pubblico sarà sempre più centrale nella realizzazione delle grandi opere. Ma perché è stata scelta questa strada? Se n’è parlato in occasione del convegno intitolato proprio “Il Dibattito pubblico sulle grandi opere”, andato in scena al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili.
L’incontro organizzato dalla Commissione Nazionale sul Dibattito Pubblico (CNDP) è stato pensato per approfondire lo scopo e l’utilità di questo istituto, che rappresenta un passaggio obbligato nella realizzazione delle grandi opere contenute nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).
Le parole dei protagonisti del convegno
“Ho ritenuto opportuno riportare il dibattito pubblico al centro del processo di realizzazione delle opere pubbliche - ha affermato il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, in un videomessaggio trasmesso all’inizio del convegno -. Le trasformazioni in atto nel nostro Paese ci impongono di restituire un ruolo da protagonista ai cittadini. Il dibattito pubblico - ha aggiunto - aiuterà le Istituzioni a decidere meglio gli investimenti e anche più rapidamente di quanto accaduto finora”.
Ripercorrendo la storia normativa dell’istituto del Dibattito Pubblico in Italia, la presidente Caterina Cittadino ha sottolineato “l’utilità di questo organismo che, soprattutto per le grandi opere, servirà a fare scelte ponderate che ne migliorino la qualità e ad eliminare tanti contenziosi, che fino ad oggi hanno rappresentato il principale motivo di ritardi nella realizzazione delle opere di questo Paese”.
I prossimi step prevedono l’adozione di un Regolamento interno alla Commissione, che agevoli la sua operatività e definisca il profilo tecnico della figura del coordinatore del dibattito pubblico. In questo senso la Commissione attiverà percorsi formativi per la dirigenza della Pubblica Amministrazione.
I primi dossier che affronterà la Commissione Nazionale del Dibattito Pubblico riguarderanno i progetti delle Ferrovie sulle opere del Pnrr. “Da qui al mese di dicembre - ha ricordato l’Ad di Rfi, Vera Fiorani, intervenendo al convegno - importantissimi progetti ferroviari saranno sottoposti al dibattito pubblico di fronte al quale ci poniamo in maniera costruttiva, per poter dare eventualmente seguito a tutti quei miglioramenti che si riterranno utili a beneficio della collettività”.
Invitata a partecipare per esporre l’esperienza francese, Ilaria Casillo, italiana e appena rieletta per i prossimi cinque anni nella Commissione francese del Debat Publiqueha riferito che “la pratica e le domande sociali che hanno accompagnato lo sviluppo di questo Istituto, lo hanno fatto crescere e consolidare anche in Francia, tanto che dal 2016 è stato reso obbligatorio adire alla CNDP”. Nel corso del suo intervento ha anche fatto presente che la Commissione può finanziare studi alternativi diversi da quelli dei proponenti l’opera, ha ricordato che il 60% dei progetti sono stati modificati all’esito del Dibattito pubblico e che complessivamente le tempistiche di realizzazione dell’opera sono diventate estremamente più rapide. La Commissione, ha concluso Ilaria Casillo “non è un dispositivo di problem solving, ma di problem setting, che serve a dibattere per decidere meglio e talvolta anche ad abbandonare un progetto se giudicato non utile”.
Giuseppe Catalano, coordinatore della Struttura Tecnica di Missione del Mims ha ribadito che “il Dibattito pubblico in Italia rappresenta una vera rivoluzione copernicana, perché mette al centro il consenso democratico sulle opere, consentendo di intervenire in tempo utile su eventuali debolezze progettuali”.
Massimo Sessa, presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, ha precisato che “il Dibattito pubblico è fondamentale per raccogliere il consenso sociale su un’opera, ma non deve diventare un dibattito tecnico”.
La presidente della Commissione Nazionale del Dibattito Pubblico ha ricordato che il dibattito pubblico non riguarderà solo le opere del Pnrr, ma anche gli interventi infrastrutturali di carattere ordinario, secondo le tipologie e le soglie dimensionali indicate dalla normativa.