L’Italia è un mercato molto importante per il mercato del legno e, con un consumo di circa 1 milione di m3 di travi lamellari, occupa una posizione di vertice in Europa. In questo contesto s’inserisce il “Forum dell’edilizia in legno - Italia 2012”, che ha offerto a costruttori, progettisti, ingegneri e architetti la possibilità di dar conto delle proprie esperienze e realizzazioni, nonchè dei loro obiettivi nel campo delle opere portanti e delle costruzioni in legno.
Pubblichiamo l’intervista a Hugo Karre, membro del consiglio di amministrazione dell’associazione.
Sig. Karre, questa è la seconda edizione dell’evento a Verona. Quali sono i motivi per cui si è deciso di mantenere la tappa italiana dell’Holzbau Forum di Garmish?
L’anno passato abbiamo fatto un primo passo a Verona ed il Forum si è tenuto in parallelo alla fiera Legno Edilizia. Grazie ai risultati positivi ottenuti, abbiamo deciso di ripetere l’esperienza con il medesimo format: indipendenza dalla fiera e pranzi e cene inclusi nel pacchetto del congresso. Questo perché vogliamo facilitare gli scambi di opinioni tra i partecipanti e massimizzare la condivisione di idee creando dei veri e propri momenti di crescita.
Siamo molto contenti per la piccola ma squisita esposizione che siamo riusciti ad organizzare, ma soprattutto per i relatori di altissimo livello ben conosciuti nel nostro mondo che hanno deciso di condividere le proprie conoscenze ed esperienze. Si discutono progetti e realizzazioni sia italiani che stranieri, come ad esempio il più grande progetto europeo di costruzione in legno di Via Cenni a Milano oppure le realizzazioni, già completate ed abitate, in Germania. In questo modo si possono scambiare le esperienze di progetti già completati con quelli ancora in fase di realizzazione.
Si tratta quindi di un know-how e di un format con relatori di spessore di cui voi avete un’elevata esperienza e che avete voluto riproporre nello stesso modo di Garmish qui in Italia.
Sì è vero che noi abbiamo il know how, ma non bisogna dimenticare che in Italia ci sono altre associazioni, come soprattutto Promolegno, che svolgono un buon lavoro. Con l’esperienza alle spalle di Garmish, abbiamo una grossa rete di relatori che conosciamo già bene, che si fidano del prodotto legno e che sono specializzati in questi lavori. Inoltre, ci avvaliamo della collaborazione di sei istituti universitari internazionali che si trovano in Finlandia, Germania, Austria, Svizzera e Canada. Ci tengo a precisare che non intendiamo insegnare durante il Forum: l’obiettivo è descrivere le proprie esperienze e, con le esperienze che si scambiano relatori, espositori e partecipanti, creare un ambiente dove si possono creare nuove cose, insieme.
Divulgare, condividere, fare network.. Sono queste le parole d’ordine del Forum?
Fare networking è un’attività fondamentale e penso anche molto importante nel nostro settore. Le idee dei partecipanti, le esperienze pratiche e le conoscenze accademiche permettono la creazione di nuove reti di sapere e di rapporti: lavorando insieme si amplificano le prospettive di tutti.
In questo momento stiamo collaborando in particolare con il professore Maurizio Piazza e Roberto Tomasi dell’Università di Trento e con il professore Ario Ceccotti del Cnr-Invalsa di Trento. L’input che ci danno è un grande aiuto per organizzare il Forum e per creare un network in cui è semplice scambiare idee.
Nella mattinata del primo giorno si è discusso di quelle che sono le prospettive e la situazione economica, sia a livello globale che italiano. Nel pomeriggio, invece, il focus è stato spostato su quelle che sono gli aspetti più tecnici, sulle prestazioni del legno. A seguire le relazioni di esperti del settore. Desidera aggiungere altro?
La prima giornata era divisa in 3 blocchi: il primo dedicato al legno, alla situazione economica che ci troviamo ad affrontare e alla casa monofamiliare; il secondo blocco ha avuto come oggetto le prestazioni del legno, presentati da diversi professori universitari in maniera tale di parlare sulla base di dati studiati nelle realtà accademiche dei differenti Paesi coinvolti; il terzo ed ultimo blocco, è stato dedicato alle grosse strutture, costruzioni “X-Lam” e “Telaio”, per mostrare vantaggi e svantaggi di ogni tipo di costruzione.
Quali sono state le sue sensazioni sulle prospettive future del settore?
Mi sono piaciuti molto dei passi e delle analisi di Paolo Gardino. Nonostante la crisi in cui ci troviamo, vedo un certo ottimismo. Anche dalla relazione di Flavio Monosilio, dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili, emerge un quadro con delle opportunità nonostante non si possa nascondere che la crisi c’è. Notevole anche l’entusiasmo del relatore di KlimaHaus Agentur, Paolo De Martin.
Qual è il suo bilancio a caldo di questa edizione?
Positivo, abbiamo avuto 240 iscrizioni, una piccola ma preziosa esposizione e, come hanno notato i partecipanti, relazioni di altissimo livello… ed io penso che per la seconda edizione non si possa dire nulla di più positivo. Chiaramente ci auguriamo che la prossima edizione del forum Holzbau Italia possa andare ancora meglio.