I liberi professionisti di Confprofessioni emettono i propri giudizi sulla Legge di Bilancio 2019. No alla Centrale unica di progettazione per le opere pubbliche; sì alla flat tax e agli incentivi fiscali per autonomi e liberi professionisti. Promosso a pieni voti l'ampliamento del programma “Resto al Sud”. Bene le misure sull'apprendistato e la promozione dell'occupazione, qualche dubbio sul mutato schema dell'alternanza scuola-lavoro. Da rivedere il rifinanziamento della “Nuova Sabatini”.
I liberi professionisti “approvano” la legge di Bilancio 2019. Giudizio sostanzialmente positivo di Confprofessioni, intervenuta davanti alle Commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato sulla manovra economica del Governo Conte, anche se, avverte il presidente Gaetano Stella - “la strategia di rilancio dell'economia nazionale deve coinvolgere anche il comparto delle libere professioni”. La strada indicata è quella del programma “Resto al Sud” che estende ai professionisti under 46 del Mezzogiorno gli incentivi già previsti per gli imprenditori. Un modello virtuoso che, secondo la Confederazione, dovrebbe essere replicato su tutte le misure per lo sviluppo e gli investimenti, a cominciare dalla Nuova Sabatini.
Se l'impianto di fondo della manovra è condivisibile nel suo complesso, alcuni provvedimenti non vanno nella giusta direzione. È il caso della Centrale unica di progettazione per le opere pubbliche che, secondo Confprofessioni, “insiste nella fallimentare politica di proliferazione di enti pubblici di grandi dimensioni”, sottraendo alle professioni dell'area tecnica le funzioni di progettazione.
Giudizio sospeso, invece, sul reddito di cittadinanza, in attesa di vedere le misure attuative del disegno di legge. Ma è chiaro fin d'ora, dice Confprofessioni, “che qualsiasi intervento dovrà essere orientato all’inserimento lavorativo” attraverso “il potenziamento del sistema delle politiche attive”.