I sottoprodotti dell’agricoltura, dell’allevamento e dell’attività forestale da rifiuti diventano risorsa.

Energie rinnovabili di Marco Zibetti
A Vegetalia AgroEnergie (Cremona, 19-21 marzo 2010) il punto della situazione sul settore e le più innovative attrezzature e tecnologie da toccare con mano.

Recentemente approvati dal Senato gli emendamenti che valorizzano i sottoprodotti per la produzione di energia. Sempre più fondamentale il contributo dell’agricoltura al raggiungimento degli obiettivi UE in materia di energia da fonti rinnovabili.

Da qualche anno si assiste nel nostro Paese ad una costante crescita del mercato delle fonti di energia rinnovabili, soprattutto grazie alle politiche degli incentivi varati negli anni scorsi dal governo. L’energia solare, eolica e da biomasse ha fatto registrare nel 2009 un incremento di circa il 15% rispetto al 2008
Per quanto riguarda la potenza installata, l’Italia riuscirà a raggiungere il terzo gradino del podio a livello mondiale nel fotovoltaico (circa 1000 MW cumulativi a fine 2009) e il sesto posto nel settore dell’eolico con oltre 1.100 MW nel solo 2009. Questo grazie al crescente numero di impianti installati: secondo APER (Associazione Produttori Energia da Fonti Rinnovabili), risulterebbero in esercizio oltre 700 impianti di produzione di energia elettrica da biomassa, ad esempio, per quasi un totale di 1.500 MWe.

L’impiego delle energie rinnovabili nel settore agricolo, attraverso l’utilizzazione dei sottoprodotti derivanti dalle attività agricole, di allevamento e forestali ha ricevuto un notevole impulso attraverso la recente approvazione al Senato degli emendamenti nel testo della Legge comunitaria 2009, che hanno di fatto modificato il decreto legislativo 3 aprile 2006 n.152. Questa legge consentirà la giusta valorizzazione dei sottoprodotti agricoli, di allevamento e forestali che vengono a pieno titolo nobilitati a ruolo di “risorsa”, diventando opportunità di reddito per gli operatori dell’agricoltura.

La produzione di energia rientra infatti nell’ottica di una crescente multifunzionalità dell’azienda agricola che può in questo modo diversificare le produzioni e mantenere i redditi più stabili anche in presenza delle imprevedibili oscillazioni dei prezzi provocate dalla globalizzazione dei mercati. L’agricoltura ha infatti il “carburante” per produrre notevoli quantità di energia e l’effettiva valorizzazione dei sottoprodotti derivanti dalle attività agricole, di allevamento e forestali è un valore aggiunto per le aziende del settore che, pur mantenendo la loro integrità e la tipicità del territorio, possono integrare il loro reddito attraverso questo nuovo business.

Gli emendamenti apportati al decreto legislativo hanno definitivamente chiarito la natura dei sottoprodotti evitando che potessero essere assimilati alla normativa dello smaltimento dei rifiuti, fornendo una disciplina chiara e univoca. Un importante passo è stato compiuto dall’Italia per il contributo che l’agricoltura italiana potrà dare agli obiettivi fissati dall’Unione Europea per il 2020.

L’appuntamento per le aziende agricole interessate a scoprire tutti i segreti della produzione di energia è a Cremona dal 19 al 21 marzo 2010 con Vegetalia AgroEnergie, il Salone delle fonti rinnovabili, dove si potranno toccare con mano le più innovative attrezzature e tecnologie del settore.
 


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