Il quarto conto energia è stato approvato il 5 di Maggio e pubblicato in gazzetta ufficiale il 12 maggio. Grazie a questo nuovo schema di incentivi abbiamo per la prima volta in Italia un piano quinquennale per lo sviluppo della tecnologia fotovoltaica. Siamo passati inoltre da un obiettivo di 8000 MW al 2020 a 23000 MW al 2016.
La nuova legge rilancia gli impianti su tetto fino ad 1 MW ed a terra fino a 200 kW di potenza installata svincolandoli da ogni limite di spesa e potenza incentivabile e dall'iscrizione al registro: questo è sicuramente un fattore positivo che darà un impulso importante alla generazione distribuita e all'autoconsumo.
Sono stai confermati i premi aggiuntivi per la rimozione dell'amianto (5 cent€ / kwh), per l'abbinamento con gli interventi di efficienza energetica e per la bonifica di aree contaminate.
Sul piano tecnologico il quarto conto energia apre ottime prospettive per le soluzioni di integrazione architettonica innovativa, le soluzioni di accumulo dell'energia elettrica allo scopo di autoconsumo (a partire dal 2013), per gli smart inverters e prevede anche un supporto ai produttori nazionali (ed europei) di sistemi e componenti fotovoltaici.
Queste prospettive tecnologiche sono di sicuro interesse per il settore rappresentato dal GIFI e da tutta la Federazione ANIE. In questo modo la filiera nazionale potrà ulteriormente strutturarsi e consolidare la propria posizione competitiva. In ogni caso penso che, grazie al 4 Conto Energia pubblicato in GURI lo scorso 12 Maggio, ci siano ottime possibilità per i produttori italiani di moduli fotovoltaici: infatti le nuove regole prevedono un incremento del 10% della tariffa incentivante qualora il 60% del costo di investimento per l'impianto fotovoltaico (esclusa la mano d'opera) sia riconducibile a componenti fotovoltaici prodotti in Italia o nell'Unione Europea.
Ad oggi esistono però ancora alcune aree di chiaro scuro per le quali abbiamo ufficialmente richiesto alle istituzioni competenti un intervento in tempi brevi.
- la procedura per il riconoscimento della tariffa maggiorata per l'utilizzo di componenti prodotti in EU;
le procedure per richiedere ed accedere agli indennizzi previsti in caso di ritardo di connessione alla rete imputabili al gestore della rete locale;
- In ultima analisi dobbiamo anche evidenziare il fatto che, dopo due mesi di blocco del mercato dovuto al Decreto rinnovabili, l'introduzione del registro per i grandi impianti andrà a complicare ulteriormente gli iter burocratici per l'accesso alle tariffe incentivanti.
- Accogliamo anche con positività il rilancio del Piano Energetico Nazionale la cui urgenza è inutile ribadirla alla luce dei frequenti cambi degli scenari geopolitici internazionali che sono sicuramente un fattore che va nella direzione contraria.
Le nuove direttrici che vorrebbero darsi alla programmazione energetica offrono segnali importanti per l’intera filiera delle rinnovabili attiva nel nostro Paese. A questo proposito è fondamentale l’elaborazione di una strategia condivisa che tenga conto del ruolo fondamentale che le fonti rinnovabili dovranno ricoprire nelle future strategie energetiche del nostro Paese.
Inoltre, senza infrastrutture energetiche efficienti, sicure e sostenibili non è possibile garantire la competitività del sistema industriale e del Paese nel suo complesso. Nella definizione del Piano sarà importante pertanto trovare un giusto equilibrio fra le soluzioni oggi disponibili, superare i particolarismi e continuare a favorire gli investimenti.
Il mio auspicio, infine, è che nelle prossime settimane il sistema Paese sappia definire i più adeguati meccanismi di supporto anche alle altre tecnologie per la produzione di energia rinnovabile sia elettrica che termica. Non dimentichiamo che la Commissione Europea sta già lavorando ad un piano di de-carbonizzazione del sistema energetico comunitario e di sviluppo delle energie rinnovabili al 2050 al quale ben presto dovremo adeguarci.
* Questo articolo è tratto da Comunicare Energia, N° 4 Lug-Ago 2011.
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