"E' indispensabile che il Ministro per i Beni Culturali, Massimo Bray - dopo le sue recenti dichiarazioni a favore della qualità dell'architettura, della riqualificazione del territorio, che gli architetti italiani hanno fortemente apprezzato - faccia ripartire il progetto di legge sull'architettura sottoscritto, a suo tempo, da parlamentari dell'allora maggioranza e opposizione.
Un'iniziativa fondamentale che prevede che le amministrazioni siano tenute a scegliere la realizzazione delle opere pubbliche attraverso concorsi di progettazione o di idee, rispondendo al principio che l'architettura non riguarda solo gli architetti o i costruttori ma, soprattutto, i cittadini". Così il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.
"Ci sembra che in questo senso il responsabile del Dicastero dei Beni Culturali intenda realizzare un vero e proprio cambio di passo, volendo puntare sulla qualità del progetto architettonico e proponendo di bandire concorsi di progettazione per aprire, soprattutto nel settore pubblico, un mercato di fatto asfittico e riservato a pochi, promuovendo, così, anche le capacità dei giovani professionisti".
"Ci auguriamo che nel nostro Paese si possa finalmente uscire dalla logica della sistematica distruzione del territorio, della indifferenza alla qualità del progetto e della mancanza di tutela del paesaggio e del territorio che hanno indirizzato, fino ad oggi, le politiche della cultura e dell'ambiente".
"Da parte nostra - conclude il Consiglio Nazionale - siamo pronti a collaborare per realizzare le proposte che da tempo gli architetti italiani hanno predisposto. Tra queste, "Riuso", il piano per la rigenerazione urbana sostenibile, lanciato con Ance e Legambiente per garantire qualità urbana, sviluppo sociale ed economico oltre che, attraverso una buona architettura, uno sviluppo del vivere civile".