“Un tempo le comunità, i corpi intermedi, tra i quali ci sono gli Ordini, erano poco considerati. Molte cose sono cambiate negli ultimi decenni: è entrato il principio di sussidiarietà, sia in verticale che in orizzontale; la riforma della camera di commercio; l’autonomia universitaria; la privatizzazione degli enti pubblici e delle casse di previdenza. Gli ordini professionali sono l’espressione di queste autonomie riconosciute. Tuttavia, oggi c’è ancora difficoltà a riconoscere che il ruolo degli ordini professionali non può limitarsi al sindacato e agli interessi della categoria, ma che debba dare un contributo alla costruzione di una classe dirigente nuova ed alla decisione delle riforme politiche”. Così Franco Bassanini (Presidente Fondazione Astrid), intervenuto in apertura dei lavori della giornata conclusiva del 63° Congresso degli Ingegneri Italiani.
Nel corso della mattinata Gianni Massa, Vice Presidente CNI, ha presentato la nuova versione dell’organo ufficiale “L’Ingegnere Italiano”. “Da alcuni mesi il nostro Consiglio sta realizzando un nuovo prodotto. La rivista storica della nostra famiglia è stata rivisitata: abbiamo deciso di lavorare sul confine tra linguaggi diversi e all’insegna della multidisciplinarietà. Il numero 374 è sul calcestruzzo armato”.
Dopo un saluto del Preside della Facoltà di Ingegneria Antonio D’Andrea, il Presidente CNI Armando Zambrano si è intrattenuto con Giuseppe Cappochin (Presidente Cnapp) e Gabriele Buia (Ance) sul tema delle costruzioni e la ricostruzione urbana.
I lavori sono poi proseguiti con la sintesi dei temi significativi emersi e il dibattito sulla mozione congressuale che è stata approvata.