E’ stato approvato in questi giorni, il terzo decreto correttivo del codice degli appalti. Uno dei primi effetti immediati e` quello sull`accesso agli appalti pubblici.
Il decreto infatti prevede un ampliamento del raggio di due anni (dal 2009 al 2010) in cui i requisiti di accesso al mercato della qualificazione saranno sensibilmente piu` bassi di adesso.
In particolare per i requisiti economici di fatturato, attrezzatura e costo del personale si potra` andare indietro negli ultimi dieci anni e presentare i cinque migliori bilanci di quel periodo, a differenza dell’attuale normativa che richede solo quanto realizzato nell`ultimo quinquennio.
Più generosa la concessione per i cosiddetti lavori di punta, ovvero quelli realizzati nella categoria ambita.
Anche in questo caso non valgono piu` solo i certificati degli ultimi cinque anni, ma il raggio si estende a quanto realizzato nel decennio antecedente la firma del contratto con la Soa.
Il merito di queste agevolazioni è da attribuire all’Ance; l`Associazione dei costruttori da tempo, infatti, spingeva per questo risultato in risposta alla crisi che vede negli ultimi anni una costante diminuzione dei bandi di gara per opere pubbliche.
Il problema e` noto e va sotto il nome di «rincorsa al fatturato» ovvero la necessita` per le imprese di accaparrarsi i pochi lavori disponibili a tutti i costi, anche con forti ribassi, pur di mantenere alto il fatturato necessario per il rinnovo dell`attestato.
In questo modo si spezza il circolo vizioso ma, allo stesso tempo, l`operazione e` anche per le imprese edili un bel regalo.
Tanto che i piu` ottimisti ipotizzano che a tutte le 33mila imprese gia` attestate converra` approfittare dell`offerta e andare a riattestarsi senza attendere la scadenza del certificato Soa, o almeno tentare di aumentare la classifica gia` raggiunta. Senza contare che quelli che finora sono rimasti fuori potranno accedere al primo gradino grazie a questa apertura.
Ovviamente felici anche i commenti delle Soa che vedono riaccendersi un mercato ormai maturo.
«Il principale vantaggio per le imprese e` l`estensione a dieci anni del periodo di sfruttamento dei lavori di punta - commenta Franco Lazzaroni, legale rappresentante di Cqop, la prima Soa per numero di attestati rilasciati -. In base alla nostra esperienza, praticamente tutti riescono gia` oggi a centrare gli obiettivi dei requisiti di fatturato, attrezzatura e costo del personale, ma cadono poi sui lavori». «Semmai - aggiunge Lazzaroni - vedo una disparita` tra le imprese che si sono riattestate proprio ora e quelle che firme ranno il contratto dal 2009».
Piu` cauto, invece, da parte di Paolo Trombetta, direttore tecnico Artigiansoa:«Non ci aspettiamo una corsa spasmodica al rinnovo» commenta. Il target di questa Soa sono le Pmi, e in particolare le artigiane. «Per loro il rinnovo che ha un costo elevato potrebbe non essere sempre conveniente, in particolare per chi si e` attestato da poco». Trombetta sottolinea come l`estensione del periodo documentabile per i lavori riapra vecchie problematiche come quella della mancanza di omogeneita` nei certificati lavori. «Il decennio utilizzabile - ricorda - parte dal 1998 quando ancora non esisteva un certificato standard. C`e` il rischio quindi di valutazioni non omogenee».
Ma oltre ad applaudire alla valanga di nuovi contratti, le Soa riescono anche a guardare oltre e ad analizzare l`impatto sul mercato di questa massa di nuovi attestati.
Tiziana Carpinello, ad esempio, da presidente sia della Bentley Soa che del l`associazione di categoria Asi mette in guardia: «C`e` il rischio che rinascano soggetti privi della solidita` finanziaria necessaria a mantenere in vita i cantieri. Magari imprese che negli ultimi anni sono in grande difficolta` e che solo nel passato vantavano requisiti sufficienti potranno essere rimesse in gioco». E quindi se le amministrazioni vorranno stare tranquille dovranno in fase di gara andare oltre l`attestato Soa e fare attenzione anche alla storia piu` recente dell`impresa.
Insomma se le maglie si allargano, le Soa si sentono legittimate a respingere le accuse di non funzionare da effettivo filtro. E qualcuno ipotizza che non a tutte le imprese facciano comodo i nuovi requisiti. «Non certo alle grandi imprese» dichiara Ivan Laterza, direttore tecnico di Protossoa, che ha proprio tra i big il suo target. A preoccupare la fascia alta dei costruttori, secondo Laterza, sarebbe il sommarsi di questo nuovo vantaggio a uno gia` esistente: la facilita` di accesso alla classifica illimitata. «La soglia dei 20 milioni di euro, mai adeguata da decenni, e` ormai alla portata di molti e dal 2009 lo sara` ancora di piu`».
Questo vuol dire che le gare per le grandi opere si apriranno a una nuova fascia di imprenditori, non tutti con le spalle effettivamente solide.
Intanto le imprese cominciano a preparare le carte: il decreto non e` ancora stato firmato dal Presidente della Repubblica e dunque non sara` subito operativo. In ogni caso il vantaggio scatta solo con il 2009