Gli effetti della crisi economica sul mercato immobiliare, ma soprattutto l`individuazione degli strumenti e dei driver piu` adatti per invertire il ciclo negativo che ha investito il settore al centro dello studio ``Il mercato immobiliare lombardo. Tra scenari della domanda e modelli dell`offerta``, commissionato da ANCE Lombardia al CRESME, e presentato nella giornata di mercoledi` 10 giugno presso la Fiera di Milano a Rho-Pero, nella cornice dell`edizione 2009 dell`EIRE - Expo Italia Real Estate.
Dopo l`intervento di apertura del Presidente di ANCE Lombardia, Luigi Colombo, e` intervenuto l`Assessore regionale all`Urbanistica e Territorio, Davide Boni. Il Direttore del CRESME, Lorenzo Bellicini, ha presentato i risultati della ricerca, discussi successivamente in una tavola rotonda, moderata dal giornalista economico Oscar Giannino, a cui hanno partecipato il Presidente nazionale dell`ANCE, Paolo Buzzetti, il Direttore generale del CENSIS, Giuseppe Roma, e Lanfranco Senn, Professore ordinario di economia regionale all`Universita` Bocconi.
La crisi economica ha colpito il mercato immobiliare lombardo, gia` in difficolta` dalla seconda meta` del 2007: nel 2008 il valore del mercato immobiliare della Regione, in termini di beni compravenduti, e` stato di 31,4 miliardi di Euro, con un calo del 16% rispetto all`anno precedente. Una contrazione determinata soprattutto dal calo del mercato residenziale, che ha visto il valore delle compravendite scendere, nel 2008, del 17,1%; piu` contenuta, invece, la flessione nel non residenziale, pari al -11,6%.
Scendono anche i prezzi nei capoluoghi, «ma il calo» assicura Bellicini del CRESME «riguarda soprattutto il mercato degli immobili usati e di quelli di fascia medio-bassa»; tengono, al contrario, i valori degli immobili di pregio e, in generale, delle nuove costruzioni. L`indagine effettuata dal CRESME su un vasto campione di famiglie lombarde, contribuisce a dare una spiegazione di questo fenomeno: secondo il Direttore del CRESME «si rileva un vero e proprio salto di scala nella qualita` della domanda, con le famiglie che puntano ad una valorizzazione del loro investimento immobiliare, premiando aspetti come quelli dell`innovazione tecnologica, del risparmio energetico e della sostenibilita` ambientale». Il concetto di qualita`, declinato in tutte le sue molteplici accezioni, diventa quindi il principio guida per una nuova fase di produzione e riqualificazione edilizia.
Fanno ben sperare, per una rapida ripartenza del mercato, anche i dati sullo scenario demografico - e` prevista una crescita del numero di famiglie in cerca di abitazione, nei prossimi sei anni attorno alle 42.000 unita` annue - nonche` l`imminente varo del ``piano casa`` regionale (ovvero al provvedimento per il rilancio del settore edilizio), che potrebbe contribuire a restituire fiducia nel mattone e a far ripartire gli investimenti nel settore delle costruzioni.
Con riferimento al provvedimento, varato dalla Giunta regionale il 3 giugno e pronto per cominciare il suo iter di approvazione in Consiglio, per il Presidente Colombo e` prioritario puntare sulla ``rottamazione del vecchio``: da un vasto piano di riuso e sostituzione del patrimonio edilizio sottoutilizzato e degradato e dalla riqualificazione delle aree dismesse, secondo Colombo, «dipende la qualita` della vita futura dei cittadini e la capacita` delle nostre aree urbane di qualificarsi in termini di immagine, intercettare flussi di persone, includere ed integrare le diversita`, competere sul piano economico e culturale».
Assolutamente positiva, a tale proposito, la convergenza tra le posizioni espresse dai costruttori edili lombardi, per voce del Presidente Colombo, e istituzione regionale: l`Assessore Boni, intervenendo in apertura del convegno, ha confermato la sua disponibilita` ad un confronto sulle proposte del mondo dell`edilizia per addivenire ad un provvedimento in grado di far ripartire un settore chiave del sistema produttivo lombardo e, nel contempo, avviare una politica di riuso e rinnovamento tecnologico dello stock edilizio.