Presso la Sala della Armi del trecentesco palazzo Chiaramonte “Steri” di Palermo, il Direttore regionale della Sicilia dell’Agenzia del Territorio, dott. ing. Marco Selleri, ha presentato i risultati dell’attività di identificazione dei fabbricati che non risultano dichiarati al Catasto, denominati anche «immobili fantasma», condotta sul territorio siciliano.
L’attività è prevista dall’art. 2, comma 36, del D.L. 3 ottobre 2006, n. 262, convertito, con modificazioni, dalla L. 24 novembre 2006, n. 286. L’indagine si è svolta attraverso un processo articolato e complesso, che è partito dalla sovrapposizione delle ortofoto digitali ad alta risoluzione alla cartografia catastale gestita dall’Agenzia.
Successivamente sono state eseguite ulteriori verifiche negli archivi censuari, che hanno consentito l’individuazione delle particelle del Catasto dei Terreni, sulle quali sono risultati presenti immobili non dichiarati al Catasto.
La verifica, condotta lo scorso anno su 5 province, pari al 52% dell’isola, ha concluso una indagine conoscitiva che ha consentito l’individuazione di altri 146.634 immobili, che si aggiungono ai 141.913 già identificati nel precedente biennio.
L’attività di accertamento, già avviata nel 2008, tuttora in corso, è stata completata, ad oggi, per circa il 57% delle particelle e ha portato all’accatastamento di circa 12.937 unità immobiliari urbane, a cui corrisponde un incremento di rendita catastale di 4,7 milioni di euro.
Le tipologie di immobili accatastati hanno riguardato prevalentemente le abitazioni (36%) e magazzini o garage (45%). Tali operazioni hanno permesso di aggiornare le banche dati catastali e di fornire la base imponibile alle diverse tipologie di tributi che incidono sugli immobili.