1. Home
  2. Notizie e Mercato
  3. Immobiliare: analizziamo le compravendite del 1° semestre

Immobiliare: analizziamo le compravendite del 1° semestre

Immobiliare di
Immobiliare: analizziamo le compravendite del 1° semestre
Dopo anni di crescita si registra un ribasso della percentuale di acquisti per investimento. Ecco tutti gli altri trend del mercato immobiliare residenziale

Il 2020 è, per i motivi che ben conosciamo, un anno differente da tutti gli altri. È così anche sul fronte immobiliare, con la pandemia che ha influito pesantemente sul mercato. Diamo allora un’occhiata alle percentuale relative allecompravendite di abitazioni realizzate nel primo semestre dell’anno.

Dall’analisi dell’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa è emerso che il 16,8% degli acquisti è stato concluso da investitori; il quadro è completato dal 77,6% di compravendite di prima casae dal 5,6% di case vacanza.

Dopo anni di crescita si registra un ribasso della percentuale di acquisti per investimento, che nel 2018 e nel 2019 aveva raggiunto picchi del 17,9%, mentre ora è scesa al 16,8%, attestandosi ai livelli del 2016. La lieve frenata è legata all’incertezza generata dall’emergenza sanitaria in corso che ha rallentato sia le compravendite di tipologie da mettere in affitto sia gli acquisti di soluzioni per realizzare B&B ed affittacamere.

La tipologia più compravenduta da chi vuole mettere a reddito è il bilocale con il 35,0% delle preferenze, a seguire i trilocali (28,2%). Anche nel primo semestre del 2019 si registravano percentuali simili.

Nel primo semestre del 2020 il rendimento annuo lordo nelle grandi città si attesta sul 5,1%, in leggera crescita rispetto al primo ed al secondo semestre del 2019, quando si fermava al 5,0%.

Chi sono gli acquirenti?

Focalizzando l’attenzione su chi ha comprato per mettere a reddito, si registra che il 30,2% degli investitori ha un’età compresa tra 45 e 54 anni, seguiti dai soggetti tra 35 e 44 anni (22,7%) e da coloro con età compresa tra 55 e 64 anni (22,2%).

Buona parte degli acquisti per investimento si conclude senza l’ausilio degli istituti di credito (81,7%), mentre solo il 18,3% degli investitori ricorre al mutuo bancario, percentuale comunque in crescita rispetto ad un anno fa, quando si fermava al 15,7%.

Il 75,2% degli investitori sono coppie e coppie con figli, mentre il 24,8% è single (celibi/nubili, separati, divorziati e vedovi). In lieve calo, rispetto al primo semestre del 2019, la percentuale di investitori single, che si attestava al 25,5% contro il 24,8% attuale.

A comprare per investimento sono soprattutto lavoratori dipendenti (41,9%), imprenditori e liberi professionisti (40,2%) e a seguire i pensionati con il 9,4%.