È un dato di fatto. Gli ultimi mesi delle scorso anno hanno confermato una tendenza: gli italiani sono nuovamente attratti dall’investimento immobiliare. Ma come impiegano i loro soldi in questo settore? Leggiamo i dati.
L’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha analizzato le compravendite effettuate attraverso le agenzie affiliate Tecnocasa e Tecnorete in Italia nel secondo semestre del 2019. Dallo studio è emerso che il 17,8% degli acquisti è stato concluso da investitori; il quadro è completato dal 76,1% che scelgono la prima casa e dal 6,1% di compravendite per la casa vacanza. Nelle grandi città italiane il rendimento annuo lordo si è attestato intorno al 5,0%, valore stabile rispetto al semestre precedente ed in lieve crescita rispetto al secondo semestre del 2018 (4,9%).
Le compravendite ci svelano le preferenze degli italiani
La tipologia più compravenduta da chi vuole mettere a reddito è il bilocale con il 34,8% delle preferenze, a seguire i trilocali (28,1%). Anche nel secondo semestre del 2018 si registravano percentuali simili.
Focalizzando l’attenzione su chi ha comprato per investimento, si registra che il 31,7% degli investitori ha un’età compresa tra 35 e 44 anni, seguito dai soggetti tra 55 e 64 anni (21,3%) e da coloro con un’età compresa tra 55 e 64 anni (20,7%).
Buona parte degli acquisti per investimento si conclude senza l’ausilio degli istituti di credito (83,2%), mentre solo il 16,8% degli investitori ricorre al mutuo bancario. Percentuali simili si registravano anche un anno fa, quando si attestavano all’83,1% ed al 16,9%.
Il 73,9% degli investitori sono coppie e coppie con figli, mentre il 26,1% è single (celibi/nubili, separati, divorziati e vedovi). Aumenta la percentuale di investitori single rispetto al secondo semestre del 2018, si passa infatti dal 22,9% all’attuale 26,1%.
A comprare per investimento sono soprattutto imprenditori, liberi professionisti e impiegati,che coprono l’80,0% di questo mercato, a seguire i pensionati, con il 10,6%. Nel secondo semestre del 2018 queste percentuali si attestavano rispettivamente al 79,0% e al 10,5%.