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Immobiliare: come la pandemia ha influenzato gli investimenti?

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Immobiliare: come la pandemia ha influenzato gli investimenti?
I piccoli tagli sono sempre stati la scelta degli investitori che decidono di fare un acquisto immobiliare. Ma cos’è successo negli ultimi mesi?

Con il passare dei mesi, le analisi sui vari settori della nostra economia restituiscono un quadro sempre più chiaro di quale sia stata l’influenza dell’emergenza sanitaria. Concentriamoci sul mercato immobiliare e, in particolare, sugli acquisti per investimento.

I piccoli tagli sono sempre stati la scelta degli investitori che decidono di fare un acquisto con la finalità della messa a reddito. Molti di questi poi negli ultimi anni hanno optato per gli short rent, una modalità di locazione di breve termine per cui il piccolo taglio, monolocale e bilocale, risulta l’opportunità ottimale in termini di rendimento.

Con l’arrivo del Covid, in primavera, gli investitori hanno rallentato, spesso si sono fermati, a causa del crollo dei flussi turistici e della diminuzione di studenti e lavoratori fuori sede, complici Dad e smart working.

Infatti, spostando l’analisi sulle compravendite realizzate per investimento, nei primi sei mesi del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019, nelle grandi città risulta una lieve contrazione: dal 24,9% al 24,7%.

E questo in base alle analisi condotte dall’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa spiegherebbe la contrazione della domanda di piccoli tagli a livello nazionale.

Ampliando l’orizzonte temporale a nove mesi notiamo chegli acquisti per investimento si sono ripresie, nelle grandi metropoli, passano da 24,8% al 25%. Sono variazioni decisamente contenute, ma che rendono l’idea di come questo target sia più sensibile alla pandemia. Ed è ancora più interessante notare come i cali maggiori di acquisti per investimento nei primi nove mesi dell’anno si siano avuti soprattutto nelle città del Nord Italia, dove l’effetto della pandemia è stato più forte. Sarà interessante analizzare i dati che emergeranno a chiusura 2020 e inizi del 2021 per valutare gli effetti della seconda ondata.

La situazione nelle grandi città

Le città in cui gli acquisti per investimento sono diminuiti maggiormente nei primi 9 mesi del 2020 sono Genova (da 17,8% a 16,6%), Milano (da 26,1% a 23,3%), Napoli (da 39,1% a 37,2%) e Verona (da 33% a 28,2%).

In tutte queste città il bilocale resta la tipologia più scelta da chi desidera fare un investimento immobiliare. A Torino raccoglie il 56,1% delle compravendite, a Milano il 51% e a Roma il 41,4%.