Il mercato degli affitti non poteva non essere influenzato dalla pandemia in corso. Diamo allora un’occhiata ai dati relativi al primo semestre del 2020 per capirci di più.
L’analisi porta la firma dell’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa. Si segnala innanzitutto che i canoni di locazione sono in diminuzione dello 0,2% sui monolocali e dello 0,9% per i bilocali e i trilocali. L’effetto della pandemia si è fatto sentire su questo segmento di mercato, che dal 2015 non conosceva crisi.
Il boom delle locazioni turistiche, infatti, aveva determinato in questi anni una contrazione dell’offerta residenziale e, di conseguenza, i canoni hanno continuato progressivamente a crescere, fino al 2020, quando il Covid ha messo in stand by il turismo, mandato in smart working i lavoratori e costretto le università alla didattica a distanza. Tutto questo ha fatto contrarre la domanda di immobili in affitto, aumentando l’offerta.
Nel primo semestre del 2020 il 74,7% ha cercato casa come scelta abitativa, con un lieve aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando la percentuale era del 71,4%. In questa categoria rientrano coloro che non riescono ad acquistare o volutamente scelgono l’affitto. Come ci si poteva aspettare, c’è una contrazione della domanda di chi cerca per motivi di lavoro, che passa da 25,9% a 22,6%.
Il caso particolare degli affitti universitari
I lavoratori la cui azienda ha optato per lo smart working hanno deciso di non rinnovare il contratto di affitto in attesa di nuove disposizioni. Abbastanza invariata la percentuale degli studenti, molto probabilmente perché l’analisi è riferita alla prima parte dell’anno mentre questo target si muove in genere a settembre. Verosimilmente gli effetti della contrazione su questa categoria di inquilini si vedrà nel secondo semestre del 2020.