Immobiliare: come sta andando il segmento non residenziale?

di Marco Zibetti
Ecco i dati più interessanti sul segmento non residenziale, contenuti nel report dell’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate

Negozi, uffici e capannoni rappresentano il settore non residenziale del mercato immobiliare. Un segmento strettamente legato all’andamento dell’economia del Paese. Vediamo insieme com’è andato il terzo trimestre dell’anno.
Il 2024 si conferma un anno positivo per questo mercato che, per l’ennesimo trimestre, mostra un aumento complessivo dei volumi, in rialzo del 3,9% rispetto allo stesso periodo del 2023. Questo il principale dato dedotto dal report trimestrale dell’Agenzia delle Entrate, che descrive l’andamento dei volumi di compravendita dei settori terziario-commerciale e produttivo, con particolare riferimento a uffici, negozi e capannoni. L’incremento degli scambi è diffuso in quasi tutti i settori: dal terziario-commerciale, che registra, con quasi 31 mila Ntn, con una variazione tendenziale del 3,8%, al settore produttivo, in rialzo di quasi il 2%, fino al settore delle altre destinazioni, che sale del 4,8%. Frena, invece, il settore agricolo, che subisce una flessione del 2,7%.

Immobiliare: le compravendite di negozi, uffici e capannoni

Nel settore terziario-commerciale, le compravendite di negozi aumentano in modo trasversale: la crescita, prossima al 7% nel terzo trimestre 2024, si distribuisce in misura più o meno omogenea in tutte le aree del paese, dalle aree del Centro e del Sud, circa il 6% in più, alle Isole, +8% tendenziale, passando per il Nord Est e il Nord Ovest, rispettivamente +6,9% e +7,6%. Gli scambi salgono soprattutto nei Comuni non capoluogo, nei quali la variazione si attesta al 7,5%. Con riferimento alle grandi città, si evidenzia l’aumento delle transazioni a Roma, +4,4%, Torino, quasi il 22% in più rispetto al terzo trimestre 2023, e Bologna, poco oltre il 13%; Firenze è l’unica città in calo, -4,5%.
Nel segmento degli uffici, le transazioni sono cresciute del 2,9% rispetto al terzo trimestre 2023, con circa 2.800 unità scambiate. Rispetto ai negozi, l'aumento del Ntn è più marcato in alcune aree, mentre è più contenuto in altre: nel Nord Est e Nord Ovest, territori nei quali si concentra più della metà degli scambi totali, si registrano incrementi modesti, rispettivamente l’1% e il 2,2%, il Sud e le Isole esibiscono variazioni elevate, che nel secondo caso raggiungono quasi il 20%. In controtendenza il Centro, dove si osserva una riduzione del Ntn, -3,6%. L’aumento degli scambi di uffici, osservato in questo terzo trimestre dell’anno, è dovuto quasi interamente ai Comuni non capoluogo, +4,7% tendenziale, mentre restano più o meno inalterati i volumi nei capoluoghi, appena +0,8%. Nel dettaglio delle grandi città, la situazione è piuttosto diversificata: nei mercati più rilevanti, Roma e Milano, si registrano forti contrazioni, rispettivamente -18,5% e -8,1%. Scambi più o meno dimezzati a Napoli e Firenze, mentre Genova ne perde, rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, quasi un terzo.
Crescono del 2% circa le transazioni di immobili destinati alla produzione industriale, con 3.566 unità scambiate, poco più di 3 mila delle quali compravendute nei Comuni non capoluogo. I volumi salgono nelle regioni settentrionali, che contano oltre 2.400 Ntn del totale nazionale, e nell’area del Sud; meno favorevole la situazione al Centro, -2,1%, e, soprattutto, nelle Isole, che subiscono una diminuzione prossima al 17%, seppure riferita ad un numero esiguo di scambi. Tra le dodici province con la maggiore quota di stock produttivo, si osservano incrementi decisi a Bergamo, Milano e Roma, mentre in altre città, in particolare Torino, Brescia e Modena, si riportano cali generalizzati.
Concludendo, in Italia, per il quarto trimestre consecutivo, chiudono in positivo gli scambi di immobili non residenziali. Il settore terziario-commerciale traina l’intero mercato, con dati in rialzo nei suoi principali segmenti, seguito dal settore produttivo e dal comparto delle altre destinazioni. Nelle grandi città, invece, si rileva una contrazione delle compravendite di uffici, in calo soprattutto a Roma e Milano, e una crescita generalizzata, ad eccezione di Firenze, nel segmento dei negozi.


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