Immobiliare: facciamo il punto sui mercati di box e negozi

Immobiliare di Marco Zibetti
Per chi investe nel settore immobiliare, box e negozi possono rappresentare occasioni interessanti. Indaghiamo sull’andamento di questi due mercati

Quando si parla di mercato immobiliare, solitamente si concentra la propria attenzione sul segmento delle abitazioni. Ma vale la pena dare un’occhiata ad altri due settori che possono garantire ottimi rendimenti, con livelli di complessità di gestione differenti.

Partiamo dai box auto. I dati relativi alle operazioni realizzate dalle agenzie del Gruppo Tecnocasa, nel 2022, confermano che il 74,1% delle operazioni relative ai box riguardano le compravendite e solo il 25,9% la locazione. Rispetto a un anno fa si evidenza un incremento della percentuale delle compravendite di box (passati da 73,9% a 74,1%), naturale conseguenza del trend delle compravendite delle abitazioni.

Nella maggioranza dei casi chi acquista un box lo fa per utilizzarlo, ma c’è una discreta percentuale che lo acquista per metterlo a reddito (47,5%) dal momento che garantisce una semplicità di gestione e un rendimento annuo lordo del 6,5%.

Come sta andando il mercato dei negozi?

Discorso diverso per i locali commerciali, che, da sempre, sono considerati un ottimo investimento, tanto che le agenzie degli immobili per l’impresa del Gruppo Tecnocasa segnalano che il 48,8% delle compravendite da esse realizzate sono finalizzate all’investimento. Questo anche grazie alla diminuzione dei prezzi che si è avuta negli ultimi dieci anni: -30,9% per le soluzioni nelle vie di passaggio e -34,9% per quelle nelle vie non di passaggio. Per questo motivo gli investitori preferiscono un negozio posizionato in una via di transito. La location è scelta sempre in base alla densità abitativa, alla presenza di università o centri direzionali/uffici. Sempre più si mira alle aree oggetto di interventi di riqualificazione. I rendimenti annui lordi dei locali commerciali calcolati dall’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa si aggirano mediamente intorno all’8-9%, fino a superare anche il 10% nelle vie più periferiche o di minor passaggio, al fine di compensare il maggiore rischio.


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