Quanto rende un investimento immobiliare? Domanda decisiva per chi decide di comprare un immobile con l’intenzione di affittarlo. Oggi troviamo la risposta, basandoci sui dati della prima parte del 2022.
Cominciamo col dire che il 16,8% delle compravendite immobiliari, nella prima parte del 2022, è stato realizzato per investimento, in leggero aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando la percentuale era intorno al 16,3%.
L’inflazione in crescita, infatti, sta spingendo i risparmi sul mattone, che viene sempre considerato un ottimo impiego del capitale. Influisce anche il ritorno dei flussi turistici, che ha portato nuovamente alla ribalta gli acquisti di immobili da destinare a ricettività, sia nelle città più attrattive sia nelle località turistiche.
L’analisi condotta dall’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa prende in esame locazioni a lungo termine e non stagionali. La possibilità di ottenere canoni di locazione continuativi induce prudenzanei proprietari, soprattutto negli ultimi tempi alla luce dell’incertezza e dei rincari dei costi energetici.
Tutti i numeri utili a chi investe
I rendimenti annui da locazione restano comunque interessanti: per un bilocale di 65 mq nelle grandi città italiane si è attestato intorno al 5,1%, le metropoli che spiccano per avere i rendimenti maggiori sono: Genova con il 6,3%, Palermo con il 6,1% e Verona con il 6,0%.
Gli investitori preferiscono le aree con la presenza di atenei, di servizi (il cui peso è sempre maggiore dopo il lockdown) e sottoposte ad interventi di riqualificazione. Per chi pratica affitti brevi si punta alle mete turistiche.
In genere, chi investe nel settore immobiliare non guarda solo ai rendimenti da locazione, ma anche e soprattutto alla rivalutazione del capitale.
Dal 1998 al 2022, limitando l’esame alle grandi città italiane risulta una rivalutazione dei prezzi del +43,3%. Quella che si è rivalutata maggiormente è stata Milano, con +126,0%, seguita da Firenze, con il +72,7% e Napoli, con + 68,1%.