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Immobiliare: quanto ha influito la pandemia sul segmento commerciale?

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Immobiliare: quanto ha influito la pandemia sul segmento commerciale?
Questo comparto del mercato immobiliare fa registrare un elevato numero di immobili dismessi e messi in vendita. Quantifichiamo l’impatto della pandemia

Se è vero che la pandemia non sta colpendo in maniera “diretta” il mercato immobiliare, c’è un segmento particolarmente influenzato dalle misure restrittive. Si tratta del comparto commerciale. Infatti, pagano gli stop al settore alberghiero, alle attività di commercio all’ingrosso e al dettaglio, alla ristorazione e alle attività artistiche e di intrattenimento. Numerosi sono gli immobili commerciali dismessi e messi in vendita. Ma siamo in grado di quantificare questo impatto?

Casa.it ha analizzato l’offerta degli immobili commerciali pubblicati sul portale a febbraio 2021, confrontandoli con quelli di febbraio 2020 pre-pandemia.

Gli annunci immobiliari di tipo commerciale in vendita sono aumentati del +16% a livello nazionale. Le maggiori crescite riguardano gli stabili/palazzi, che sono saliti del +27%, gli alberghi del +22%, i laboratori del +18%, i capannoni del +17%, i magazzini del +15%, gli uffici del +14%.

A soffrire di più il Sud e le Isole

Gli immobili commerciali in vendita sono aumentati in tutta Italia, ma sono le Isole, il Sud e il Centro ad aver registrato gli incrementi più alti, con rispettivamente il +36%, il +31% e il +22% rispetto a febbraio 2020. Il Nord Ovest e il Nord Est hanno registrato un incremento più contenuto, rispettivamente del +7% e +8%.

A registrare gli aumenti più importanti a livello regionale sono il Molise +87%, la Sardegna +83%, le Marche +55%, la Calabria +50%, l’Umbria +40%, la Puglia +34% e l’Abruzzo +31%.

Solo il Trentino-Alto Adige, la Valle d’Aosta e la Basilicata hanno registrato un calo degli annunci degli immobili commerciali in vendita, con rispettivamente -4%, -4% e -34%.

Focus sugli alberghi

A causa della pandemia, nel 2020, i flussi turistici hanno subito un forte calo, con una diminuzione in Italia, rilevata dall’Istat, del -50,9% nei primi 9 mesi del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019, con quasi 192 milioni di presenze in meno. Ciò ha provocato una forte crisi del settore turistico e molti proprietari di hotel (anche di lusso) hanno dovuto mettere in vendita le loro proprietà.

A febbraio 2021 gli alberghi in vendita su Casa.it sono oltre 3.000, con una crescita del +22% rispetto a un anno fa. Tra le aree più turistiche, la provincia di Roma ha registrato una crescita del +25% degli alberghi in vendita, quella di Milano una crescita del +47%, quella di Venezia una crescita del +22%, quella di Rimini del +29%. La provincia di Firenze è l’unica dove l’offerta di alberghi è rimasta stabile rispetto a un anno fa.

Analisi sulle province di Milano, Venezia, Firenze, Roma e Napoli

Nella città metropolitana di Milano gli annunci di immobili commerciali in vendita sono aumentati del +3% rispetto a febbraio 2020. Gli alberghi in vendita sono aumentati del +47%, i laboratori del +21%, i magazzini del +68%, gli stabili e palazzi del +19%.

Nella provincia di Venezia gli annunci di immobili commerciali in vendita sono cresciuti del +19% rispetto al mese di febbraio 2020. Gli alberghi in vendita sono cresciuti del +22%, i magazzini del +14%, gli uffici del +32%.

Nella provincia di Firenze gli annunci di immobili commerciali in vendita sono saliti del +3% rispetto ad un anno fa. Nello specifico gli alberghi sono rimasti stabili, i capannoni in vendita sono saliti del +26%, gli uffici del +8%.

Nella provincia di Roma gli annunci di immobili commerciali in vendita in generale sono cresciuti del +16% rispetto ad un anno fa. Nello specifico, gli alberghi in vendita sono cresciuti del +25%, i capannoni del +31%, i magazzini del +14%, gli uffici del +12%.

Nella provincia di Napoli si è registrato un incremento degli annunci del settore commerciale del +29% rispetto ad un anno fa. Nello specifico, gli alberghi in vendita sono aumentati del +112%, i capannoni del +67%, gli uffici del +29%.