Immobiliare: quanto possono spendere gli italiani?

Immobiliare di Marco Zibetti
Quando si tratta di affacciarsi sul mercato immobiliare per comprare casa, bisogna fare i conti con il portafogli. Ecco uno studio sulla disponibilità di spesa

Qual è la disponibilità di spesa degli italiani quando si tratta di acquistare casa? Rispondiamo a questa domanda basandoci su uno studio realizzato prendendo in esame le grandi città del Paese.

L’analisi condotta dall’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa evidenzia che, in questa prima parte del 2022, nelle grandi città appare una maggiore concentrazione nellafascia di spesa più bassa, quella fino a 119 mila € (25,2%). Le percentuali sono simili nelle due fasce di spesa immediatamente successive, rilevando quindi una distribuzione uniforme delle richieste nei primi tre scaglioni.

Milano e Roma registrano una maggiore concentrazione nella fascia tra 250 e 349 mila € rispettivamente con il 27% e il 25,4% a motivo dei prezzi più elevati che interessano le prime due città più costose d’Italia: Milano con 4160 € al mq il medio l'usato e 4750 € al mq il medio il nuovo e Roma con 2910 € al mq l’usato e 3400 € al mq il nuovo. Da segnalare come a Milano ci sia stato un incremento dello 0,6% della concentrazione delle richieste nella fascia estrema, vale a dire quella che raccoglie le richieste con una capacità di spesa superiore a 630 mila € a conferma che il mercato di fascia alta in città è vivace. Nella fascia di spesa più bassa è Genova che raccoglie la percentuale più elevata con il 60%, seguita da Palermo con il 49,3%.

La situazione negli altri capoluoghi di regione

Nei capoluoghi di regione che non sono grandi città il 46,5% dei potenziali acquirenti dichiara di avere una disponibilità di spesa inferiore a 119 mila €. In aumento dell’1,8% la concentrazione nella fascia di spesa compresa tra 170 e 249 mila €, con un picco particolare a Trieste, che ha visto un incremento dell’11,5%. Il capoluogo friulano è uno di quelli che ha registrato un aumento dei prezzi importanti negli ultimi anni, in particolare in questa prima parte del 2022: +6,8%. Nello stesso orizzonte temporale ha registrato anche notevole presenza di investitori (30% degli acquisti sono stati realizzati con tale finalità), parte dei quali in arrivo anche da nazioni limitrofe.


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