Secondo un’inchiesta condotta dall’ISAE su un panel di circa 500 imprese a novembre il clima di fiducia, considerato al netto dei fattori stagionali e calcolato in base 2000=100, ha subìto un forte ridimensionamento, passando da 80,4 a 67,4: l’indice torna sul livello di novembre 2008 (periodo in cui l’indicatore raggiunse il valore più depresso dal 1998).
Tra le variabili componenti l’indicatore, tornano a peggiorare i giudizi sui piani di costruzione e, soprattutto, le prospettive sull’occupazione. Tra le altre variabili rilevate, si deteriorano i giudizi sull’attività di costruzione, il cui saldo continua a rimanere negativo; in deciso peggioramento sono anche le prospettive sui piani di costruzione e quelle sui prezzi.
La maggior parte degli intervistati lamenta l’esistenza di ostacoli all’attività produttiva: la quota di imprenditori che afferma di aver trovato limitazioni all’attività di impresa continua infatti ad essere superiore al 50% (tendenza in corso da giugno 2008).
Per quanto riguarda i motivi, la maggior parte degli imprenditori ha dichiarato che l’insufficienza della domanda, seguita dalle condizioni climatiche sfavorevoli, rimangono gli ostacoli prevalenti.
Il deterioramento dell’indice generale della fiducia si diffonde, a livello settoriale, in modo omogeneo. Infatti, si osserva un deterioramento generalizzato della fiducia sia per le opere non edificatorie sia nell’edilizia.