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Infrastrutture: ecco il progetto per aumentarne la sicurezza

Sicurezza e Sistemi di Protezione di
Infrastrutture: ecco il progetto per aumentarne la sicurezza
ENEA partecipa come operatore di infrastrutture critiche e sviluppatore di tecnologie e metodologie innovative. Vediamo in cosa consiste il progetto

Oggi vi parliamo di un progetto che prende il nome di RESIST e si propone di aumentare la sicurezza delle infrastrutture. L’iniziativa è nata nell’ambito delle attività del Cluster italiano CBRN-P3 e finanziato dalla Commissione Europea con circa 1,1 milioni di euro, al quale partecipano ENEA, Fondazione SAFE (coordinatore), Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, Istituto Affari Internazionali, Ministero della Difesa, Università di Tor Vergata e il Cluster rumeno PROECO-CBRNE.

ENEA partecipa nella doppia veste di operatore di infrastrutture critiche e sviluppatore di tecnologie e metodologie innovative da dispiegare sia in caso di emergenza reale che durante esercitazioni in situazioni simulate.

In breve, RESIST consiste in un programma di formazione ed esercitazione per accrescere le capacità di intervento e risposta degli operatori di infrastrutture critiche pubbliche in caso di un'emergenza CBRNe (Chimica, Biologica, Radiologica, Nucleare ed esplosiva).

Nella prima parte del progetto, otto rappresentanti delle squadre di emergenza ENEA del Centro Ricerche di Casaccia e di Frascati hanno preso parte, insieme a circa altri 90 colleghi provenienti da diverse infrastrutture critiche italiane ed europee, ai corsi di formazione organizzati dalla Scuola Interforze per la Difesa NBC di Rieti. Nella seconda fase, i partecipanti ai corsi hanno verificato le capacità acquisite e quelle perfezionate in una serie di esercitazioni in ambiente reale presso selezionate infrastrutture critiche.

I responsabili dell’ENEA svelano i dettagli del progetto

“Questo progetto è fondamentale per valutare, gestire e attenuare le minacce e i rischi CBRNe, addestrando il personale di infrastrutture critiche, quali centri di ricerca, aeroporti, stazioni ferroviarie e ospedali, ad operare in ambienti contaminati e sfruttando, per la formazione, un'eccellenza italiana come la Scuola Interforze per la Difesa NBC di Rieti. Per ENEA, in particolare, il progetto RESIST segna un ulteriore passo in avanti nelle attività di sviluppo di tecnologie che possano contribuire a mitigare gli effetti sulla popolazione, sull’ambiente e sulle infrastrutture di un'emergenza CBRNe”, spiega Luigi De Dominicis, responsabile ENEA del progetto, del Laboratorio Diagnostiche e Metrologia.

ENEA ha tenuto le prime esercitazioni di RESIST in ambiente reale presso il Centro Ricerche di Casaccia (Roma), dove è stato simulato il piano di risposta a una potenziale emergenza nucleare, nel porto di Augusta (Siracusa) e nell'aeroporto di Orio al Serio (Bergamo).

“Abbiamo messo a disposizione del progetto europeo RESIST tutte le nostre competenze, infrastrutture e risorse tecnologiche e abbiamo raccolto una risposta entusiasta dai partecipanti e dal panel di esperti internazionali chiamato a valutare il nostro operato. Con l’esperienza acquisita nel tempo attraverso la partecipazione a progetti di ricerca europei, possiamo ora dire con orgoglio che il Centro Ricerche ENEA di Casaccia si propone come un testbed di riferimento per attività di training ed esercitazione nel settore radiologico e nucleare”, ha commentato l’Ing. Nicola Ranieri, Responsabile del Piano di Emergenza del Centro ENEA Casaccia.

RESIST proseguirà le esercitazioni in ambiente reale sia in Italia - stazione Termini di Roma, Centro Spaziale Fucino di Telespazio (L’Aquila) - sia in Romania, presso la sede di Termoenergetica e STB (Bucarest), l'aeroporto Tuzla (Costanza) e il centro nucleare di Magurele.

ENEA presenterà i risultati di RESIST agli operatori internazionali del settore CBRNe nel corso di evento che si terrà ad aprile 2022.