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Ingegneria: quanti sono i nuovi iscritti all’università?

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Ingegneria: quanti sono i nuovi iscritti all’università?
Sono in calo i diplomati italiani che si iscrivono all’università. Ma prendiamo in esame solo i corsi di laurea in ingegneria e vediamo cosa sta succedendo

Quanti sono stati, nell’anno accademico 2021-2022, i nuovi iscritti alla facoltà di ingegneria? Grazie all’analisi del Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, troviamo la risposta e paragoniamo il dato con le annate precedenti.

In generale, emerge un’inversione del trend degli iscritti agli studi universitari in Italia. Dopo un decennio di progressivo aumento, si rileva un’inversione di tendenza per quanto riguarda il numero di diplomati che proseguono gli studi iscrivendosi all’università. Secondo le stime del Centro Studi del Consiglio Nazionale Ingegneri, la quota di diplomati 2021 che si è iscritta all’università è scesa sotto il 64%, mentre nell’anno accademico precedente era pari al 66,4%. Ricordiamo che nei primi anni dopo il 2000, quando fu riorganizzato l’intero sistema universitario col sistema del 3+2 circa 3 diplomati su 4 si iscrivevano ad un corso universitario.

Il successo dei corsi di laurea in ingegneria

I dati del Centro Studi attestano che i corsi di laurea in ingegneria continuano a riscuotere un particolare successo, che condividono con quelli del gruppo economico-statistico. Tuttavia, va considerato che, dopo una costante crescita, anche il numero di immatricolati in ingegneria va stabilizzandosi su valori appena superiori ai 48mila studenti, pari a circa il 15% di tutti gli immatricolati. Questi ultimi dati, però, considerano solo gli iscritti alle classi di laurea “tipiche”. Se si allarga l’analisi all’intero universo dei potenziali Ingegneri, ossia tutti gli immatricolati che hanno intrapreso gli studi in una classe di laurea utile per l’accesso all’Esame di Stato per l’abilitazione alla professione di ingegnere e ingegnere junior, il numero di immatricolati appare ancora in crescita e, nell’anno accademico 2021-22, arriva a sfiorare i 60mila individui.

“Il calo di immatricolazioni - afferma Domenico Perrini, Presidente del CNI - rappresenta un primo campanello di allarme. Potremmo essere di fronte ad un fenomeno di disaffezione da parte dei giovani verso gli studi universitari. Va detto, comunque, che le immatricolazioni ai corsi di laurea in ingegneria continuano a tenere bene. Questo, però, non significa che anche nel nostro settore non sia necessario ritrovare un nuovo slancio. A nostro avviso, solo la realizzazione delle lauree abilitanti, che prevedono un tirocinio e metteranno a disposizione del mondo del lavoro laureati in ingegneria già pronti a soddisfare le necessità dei datori di lavoro, potranno garantire anche per il futuro il ruolo di leadership della formazione ingegneristica nel nostro Paese”.

Entrando nel dettaglio delle singole classi di laurea, i corsi della classe L-9 Ingegneria industriale si confermano quelli che richiamano il maggior numero di studenti tra i neo iscritti, ma spicca, dopo anni di progressiva flessione, l’incremento del numero di immatricolati ai corsi di laurea del settore “civile ed ambientale”: +4,6% rispetto all’anno accademico precedente, dopo diversi anni di flessione continua che avevano anche fatto temere per il futuro della professione.

“Quest’ultimo dato del rapporto del nostro Centro Studi - fa osservare Giuseppe Maria Margiotta, Consigliere Segretario del CNI e Presidente del Centro Studi - è particolarmente interessante. Va sottolineato che le misure messe in campo grazie al PNRR hanno incrementato notevolmente la domanda di profili civili ed edili, generando così un maggior interesse verso i corsi di questo settore da parte dei giovani che si affacciano all’università. Un dato non trascurabile, se si pensa al fatto che questi corsi negli scorsi anni erano andati incontro ad un crescente calo di appeal. Basti pensare che i corsi di laurea magistrale a ciclo unico in Architettura ed ingegneria edile-architettura, sebbene da alcuni anni registrino un incremento del numero di immatricolazioni, nel 2021-22 sono arrivati a quota 2.266 immatricolati, valore in crescita, ma ben lontano dalla quota 4mila del 2010”.

La crescita della formazione a distanza

Le immatricolazioni dei futuri ingegneri sono concentrate maggiormente nei grandi atenei, con i Politecnici di Milano e di Torino in testa (da soli raccolgono oltre il 20% delle immatricolazioni). Rispetto al passato, però, si registra un boom di immatricolazioni alle lauree telematiche, che porta l’Università Mercatorum ad essere il sesto ateneo in Italia per immatricolazioni ai corsi di laurea in ingegneria e la E-campus l’ottavo. Quasi certamente su questa crescita repentina degli atenei telematici ha influito il periodo pandemico che, di fatto, ha sdoganato la formazione a distanza, tanto che nell’anno accademico 2021-22 i primi tre corsi per numero di immatricolazioni appartengono ad atenei telematici (6 nei primi 10).

 

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