Quanti sono i nuovi laureati in ingegneria nel nostro Paese? E quali sono i settori più gettonati? Troviamo le risposte grazie al consueto rapporto del Centro Studi del CNI, concentrandoci soprattutto sulle trasformazioni in corso.
Cominciamo col dire che il trend di crescita del numero di nuovi laureati in ingegneria in Italia, sia di primo livello che magistrali. Nel 2023, rispetto all’anno precedente, l’incremento è stato del 4,3%, mentre nell’ultimo decennio la crescita è stata quasi del 49%. Gli studi e la laurea in ingegneria attraggono considerevolmente le giovani generazioni, tanto da costituire da anni, insieme agli studi in economia, la quota maggiore di laureati (15,5%) rispetto al totale. Condizioni favorevoli di mercato, con una domanda di figure tecniche decisamente maggiore rispetto all’offerta, oltre alla capacità dei corsi di laurea in ingegneria di fornire conoscenze immediatamente spendibili sul mercato hanno notevolmente contributo a far aumentare il numero di iscritti e di laureati. Gioca, inoltre, in modo favorevole a questo contesto espansivo il fatto che i corsi di laurea in ingegneria spaziano in ambiti specialistici molto ampi e differenziati, dai più consolidati settori delle costruzioni ed ambientale, alle telecomunicazioni, alle applicazioni industriali ed alle tecnologie dell’informazione. Questo è quanto emerge da una recente analisi condotta dal Centro Studi CNI.
Nel 2023 hanno conseguito la laurea magistrale in ingegneria presso le Università italiane quasi 26.700 persone, uno dei valori più elevati di sempre: basti pensare che 10 anni prima, nel 2013, i laureati si attestavano 16.380 e nel 2010 erano 13.536. Anche il numero dei laureati di primo livello è in continua crescita, pari, nel 2023, a poco più di 30.000 unità, anche se occorre dire che più dell’80% di chi raggiunge questo primo traguardo prosegue immediatamente per il conseguimento del titolo magistrale.
Tuttavia, è in atto un rilevante cambiamento, ovvero la costante crescita di chi si iscrive e si laurea in corsi di ingegneria afferenti sia al settore industriale che a quello dell’informazione, a fronte di rallentamento complessivo dei laureati nell’ambito civile-edile e di ingegneria per l’ambiente ed il territorio. In particolare, per il secondo anno consecutivo, nel 2023 il corso magistrale con il maggior numero di laureati è stato quello di ingegneria gestionale, così come continuano ad effettuare balzi in avanti consistenti i laureati in ingegneria biomedica, aumentati in un solo anno quasi del 22% (nel 2023 si sono laureate in questo ambito 2.103 persone) e resta molto consistente e in aumento il numero dei laureati in ingegneria meccanica, con una media di 3.500 laureati magistrali l’anno, negli ultimi anni.
Il calo dei nuovi ingegneri edili
La parte di ingegneria legata ai sistemi costruttivi continua a dare buoni numeri, ma con un trend in progressivo ridimensionamento. Per dare un’idea, nel 2023 i laureati in ingegneria civile sono stati 1.755, e quelli nel ciclo unico di Architettura e Ingegneria edile-architettura sono stati 1.876, complessivamente in flessione del 7,8% rispetto al 2022. Occorre peraltro dire che, in questo momento, anche per gli ingegneri edili il mercato manifesta una domanda decisamente maggiore all’offerta e c’è da chiedersi se questo incoraggerà una ripresa delle iscrizioni a tali corsi di laurea.
E’ comunque innegabile che stiano sopravanzando i laureati in corsi che potremmo definire nuovi, tanto che il Centro Studi CNI prevede che nell’arco di 2 anni la maggior quota di laureati sarà proprio rappresentata da gestionali e biomedici complessivamente. Un dato fa riflettere su tutti, ovvero il fatto che nel negli ultimi 4 anni la quota dei laureati magistrali in ingegneria civile e ambientale, sul totale dei laureati in ingegneria, sia passata dal 28,8% al 18,6%, superati ormai dalla quota di laureati magistrali in ingegneria industriale, che rappresentano, nel 2023, il 32,1% del totale laureati in ingegneria. Molto vicino appare ormai anche il sorpasso di ingegneri magistrali dell’informazione, che, nel 2023, ha raccolto il 18,2% dei laureati.
L’analisi non sarebbe completa se non si considerasse un fenomeno importante, ovvero l’incremento considerevole del numero di donne laureate in ingegneria. Sebbene esse rappresentino ancora una minoranza, nell’ultimo decennio vi è stato un considerevole balzo in avanti. Nel 2013 le laureate magistrali in ingegneria rappresentavano infatti il 26,3% del totale a fronte del 30% attuale. Sebbene il numero delle laureate magistrali sia in costante aumento, si tratta però di incrementi limitati e con una marcata sperequazione tra le diverse specializzazioni. Mentre infatti la quota di donne provenienti dai corsi di Ingegneria industriale sono ancora poche, nei corsi di Ingegneria biomedica e Architettura e Ingegneria edile-architettura, nel 2023, esse hanno rappresentato la maggioranza assoluta, mentre in Ingegneria chimica, ingegneria dei sistemi edilizi e Ingegneria per l’ambiente ed il territorio hanno superato il 45% dei laureati.
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