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Intel investe in pannelli solari

Energie rinnovabili di
La multinazionale con sede a Santa Clara, in California, ha annunciato che vuole occuparsi non solo della commercializzazione dei pannelli solari, ma anche della loro produzione

Intel, la multinazionale produttrice di semiconduttori con sede in California, a Santa Clara, ha annunciato di voler intraprendere la strada dell’energia rinnovabile.

Così, l’azienda statunitense si occuperà non solamente della vendita di pannelli solare, ma anche della loro invenzione. Questo perché, secondo i vertici dell’azienda, così come sono oggi, i pannelli solari hanno costi davvero alti, risultano ingombranti e producono ancora poca energia rispetto a quello che si vorrebbe.

Nella mente di Andrew Wilson, amministratore delegato di SpectraWatt, la nuova start-up appena nata da Intel, ha definito con queste parole il mercato del solare. “L'industria dei pannelli solari, oggi, somiglia a quella dei microprocessori alla fine degli anni Settanta. C'è molto da immaginare e molto da migliorare”.

La prima commercializzazione dei pannelli solari prodotti da Intel dovrebbe essere pronta per il mercato per la prima metà del 2009, quindi tra circa un anno.

Il passo fatto rappresenta un cospicuo investimento per l’impresa californiana che ha dimostrato chiaramente di volersi impegnare nel campo dell’hi-tech ecologico.

In primo luogo, SpectraWatt dovrebbe andare incontro all’attuale mancanza sul mercato del silicio policristallino, mancanza che ha fatto lievitare i casti di questo materiale negli anni.
Tuttavia, la collaborazione Intel e la neonata azienda di pannelli solari non si ferma al finanziamento; infatti, tutto il patrimonio di sapere che Intel ha sul silicio, così come parte della squadra di ingegneri, verrà condiviso tra le due.

I fondi iniziali per sviluppare le celle fotovoltaiche saranno di 50 milioni di dollari. Con questi soldi la SpectraWatt si propone di raggiungere un importante obiettivo: in quattro anni portare il costo del pannello solare a livellarsi su quello delle altre fonti di energia. Almeno negli Stati Uniti.

Nel frattempo la ricerca deve proseguire; Intel, infatti, sta studiando il modo di ampliare la memoria dei chip e allo stesso tempo renderli più piccoli, grazie alle “floating cell”. I ricercatori stanno provando a mettere in queste ultime un transistor invece che i soliti sei per immagazzinare i dati. Tecnologia che potrà essere usata in diversi settori di Intel.