L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando ogni settore, e le costruzioni non possono restare indietro. Federica Brancaccio, Presidente dell’Ance, richiama l’attenzione su un’urgenza: l’Italia ha puntato molto sulla transizione verde, ma meno sulla digitalizzazione e l’IA. Nel PNRR, il 54% delle risorse per l’edilizia è destinato alla sostenibilità ambientale, mentre solo il 7% alla trasformazione digitale. “Serve una strategia nazionale per l’intelligenza artificiale nel settore delle costruzioni, superando la frammentazione delle politiche attuali e innescando una vera rivoluzione digitale”, sottolinea Brancaccio. Inoltre, evidenzia che la digitalizzazione deve coinvolgere non solo le imprese, ma anche la pubblica amministrazione per garantire un cambiamento efficace.
I vantaggi dell’Intelligenza Artificiale nelle costruzioni
Un recente rapporto dell’Ance, presentato a Roma, dimostra l’enorme impatto economico dell’IA in edilizia, stimato tra 100 e 150 miliardi di dollari. Massimo Angelo Deldossi, vicepresidente Ance Tecnologia e Innovazione, ha illustrato dati concreti: riduzione dell’80% nei tempi di preparazione delle gare d’appalto, taglio del 20-30% nei costi di manutenzione, riduzione del 30-50% nei tempi di progettazione e fino al 70% nei tempi di consegna. Inoltre, l’IA permette un monitoraggio in tempo reale delle condizioni di lavoro, migliorando la sicurezza nei cantieri.
Le aziende che hanno investito nell’IA già dal 2017 hanno recuperato rapidamente i costi iniziali e ottenuto maggiori profitti. Quelle partite in ritardo dovranno attendere il 2030 o oltre per rientrare nell’investimento. A livello globale, le principali imprese di costruzioni stanno stringendo partnership con aziende tecnologiche per sviluppare soluzioni basate sull’IA, ma manca ancora un approccio univoco e metodologie standardizzate per implementarla.
Il confronto internazionale
L’Europa e gli Stati Uniti adottano strategie diverse nell’integrazione dell’IA. Le aziende europee procedono per gradi, risolvendo problemi specifici, mentre negli USA il processo è più strutturato, con una raccolta sistematica di dati alla base. Secondo il rapporto Ance, per vincere la sfida dell’IA occorre un cambiamento culturale nel management (80%) e un adeguato sviluppo tecnologico (20%). “L’integrazione dell’intelligenza artificiale nel settore è inevitabile e deve essere guidata strategicamente per ottenere vantaggi competitivi, ridurre costi e tempi, e migliorare sicurezza ed efficienza”, conclude Deldossi.
Collaborazione con il governo
Il governo è consapevole dell’impatto dell’IA e punta ad affiancare il settore edile in questa trasformazione. Alessio Butti, sottosegretario per l’innovazione tecnologica, ha evidenziato l’importanza di combinare tecnologia e formazione per i lavoratori. “Non possiamo ancora quantificare con esattezza le ricadute economiche dell’IA, ma il governo sta monitorando attentamente il fenomeno”, ha dichiarato. Ha inoltre annunciato l’apertura di un tavolo di confronto con il settore, per raccogliere contributi e soluzioni tecnologiche che possano accelerare il cambiamento.
L’IA non è più il futuro, ma il presente. Le imprese che sapranno adottarla in modo strategico avranno un vantaggio competitivo determinante nel settore delle costruzioni.
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