Cosa rappresenterà l’intelligenza artificiale per i professionisti? Sono più le opportunità o i rischi? Vediamo cosa ne pensa l’OICE, che dà voce alle società di ingegneria e architettura.
Se n’è parlato a conclusione della due giorni organizzata a Roma dall’OICE, che ha visto ieri l’Assemblea degli Associati, seguita da una partecipatissima cena di gala svoltasi a Villa Piccolomini, nella quale sono stati assegnati i Premi OICE 2024 a 16 società e studi professionali, e oggi il Convegno annuale dal titolo “Il futuro nell’Ingegneria e nell’Architettura” alla Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica, al quale hanno partecipato accademici, esponenti delle istituzioni, delle committenze e operatori del settore.
Il Presidente Giorgio Lupoi, commentando il successo di pubblico e di interesse degli eventi, ha messo in risalto il ruolo centrale dell’ingegneria e dell’architettura nel nostro Paese e ha affermato che “siamo in un periodo positivo, ma siamo anche di fronte a sfide molto importanti, come quella connessa alla gestione dell’intelligenza artificiale nelle nostre organizzazioni, che richiede grande impegno da parte di tutti noi. Abbiamo sentito da importanti accademici, come la professoressa Cucchiara e il professor Saracco, le grandi possibilità che l’IA porta con sé; le nostre organizzazioni le stanno studiando e stanno investendo per esplorarne le potenzialità, perché non possiamo permetterci di rimanere indietro. Tutto questo però sarà inutile se non muteranno le condizioni all’interno delle quali le nostre società sono chiamate ad operare”.
Il nodo del Codice Appalti
Il riferimento è anche alla prossima revisione del codice appalti, cui OICE parteciperà attivamente a partire dalla riunione di lunedì presso il Ministero guidato da Matteo Salvini: “Con molto piacere - ha continuato Lupoi - accolgo l’invito del Ministero che chiama noi e altri stakeholder a ragionare sui miglioramenti del codice attuale. Ritengo che sia essenziale (ed è un elemento emerso anche nel corso del nostro convegno) ridare centralità alla progettazione, ma soprattutto rendere effettivo quel principio di equilibrio contrattuale e di rispetto reciproco fra committenza e progettisti. Si deve pensare ad un rapporto non di sudditanza, come è oggi, ma di parità e equilibrio, prendendo esempio dai modelli internazionali, di fiducia come dice lo stesso codice appalti, da qui ripartiremo, consapevoli poi che sono senz’altro da aggiornare i corrispettivi del decreto parametri e che devono essere recuperate regole corrette e realmente concorrenziali per gli affidamenti dei servizi di ingegneria e architettura. Noi ci siamo e daremo il nostro contributo”.
Al Convegno OICE, moderato da Andrea Bignami di SkyTG24, che ha visto i saluti introduttivi di Federico Eichberg, Capo di Gabinetto, Ministero delle imprese e del Made in Italy e Alberto Tripi, Delegato del Presidente di Confindustria per l’Intelligenza Artificiale, hanno partecipato nella prima delle due tavole rotonde dal titolo “La visione future dell’ingegneria e dell’architettura italiane in Italia e all’estero”: Carlo Massimo Casciola, Preside Facoltà d’Ingegneria - Università di Roma “La Sapienza”, Fabrizio Di Amato, Presidente MAIRE, Guendalina Salimei, Facoltà di Architettura - Università di Roma “La Sapienza, T-STUDIO - Architecture & Design e il Vice Presidente di OICE e Fidic, Alfredo Ingletti.
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