L’associazione Italia Solare ha inviato una lettera alla Regione Sicilia per chiedere di riconsiderare con la massima sollecitudine la scelta della moratoria nei confronti del rilascio delle autorizzazioni per gli impianti solari ed eolici.
La Regione Sicilia, con la legge 8 maggio 2018 n. 8, art. n.17, ha sospeso il rilascio delle autorizzazioni per la realizzazione di impianti eolici e fotovoltaici per 120 giorni a partire dall’11 maggio 2018. Si tratta di fatto di una moratoria voluta dalla Regione “al fine di verificare, attraverso un adeguato strumento di pianificazione regionale, gli effetti sul paesaggio e sull’ambiente correlati alla realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonte eolica o fotovoltaica”, come si legge nel testo della legge.
L’associazione nella lettera sottolinea le gravi conseguenze di tale decisione, soprattutto poiché come conseguenza diretta si ha l’estensione a 400 giorni o più il termine di durata del procedimento di autorizzazione unica in corso che, invece, è fissato in 180 giorni dall’Articolo 12 del D. Lgs. 387/2003, determinando un ulteriore aggravio dell’iter burocratico. Inoltre costituisce un grave ostacolo al raggiungimento degli obiettivi della Strategia Energetica Nazionale in termini di quota di energia elettrica consumata prodotta da fonti rinnovabili, in quanto blocca la costruzione di nuovi impianti di produzione.
La decisione della Regione, come fa notare Italia Solare; si ripercuote negativamente anche sullo sviluppo della filiera delle rinnovabili sul territorio regionale con il rischio di grave pregiudizio per l’industria locale del settore e le ovvie ripercussioni sull’occupazione.
L’associazione sottolinea, inoltre, che il provvedimento non è conforme al riparto di competenze fra Stato e Regione Autonoma e ricorda che, in base a casi analoghi, la Corte Costituzionale ha in passato dichiarato l’incostituzionalità di moratorie in tutto e per tutto assimilabili a quella della Regione Sicilia.
Italia Solare, oltre a invitare la Regione Sicilia e rivedere il provvedimento in tempi rapidi, si rende disponibile a un incontro con l’ente, per discutere le eventuali preoccupazioni che hanno portato la Regione a prendere tale decisione e mette a disposizione i propri esperti in materia per poter contribuire fattivamente a individuare le opportune soluzioni.