Un´intera sezione espositiva dedicata al mercato dei crediti di carbonio e alla low carbon economy´ sarà una delle novità di KEY ENERGY, la fiera internazionale per l´energia e la mobilità sostenibile, il clima e le risorse per un nuovo sviluppo, che si tiene a Rimini Fiera dal 28 al 31 ottobre 2009.
Nasce così una ´vetrina´ che illustrerà il potenziale di questo mercato e le ultime innovazioni nel campo dello sviluppo, della progettazione e delle tecnologie.
La prospettiva per la quale anche in Italia presto si consolideranno imprese che vedranno sviluppare il loro business intorno al principio di limitare il tetto delle emissioni, ha ispirato l´idea innovativa di proporre CARBON AREA´, uno spazio fieristico nel quale potersi orientare, incontrando i protagonisti della filiera del carbonio: società di consulenza e di servizi carbon management, produttori di tecnologie pulite e consulenti tecnico-ingegneristici, banche, consulenti legali e di carbon finance, società di certificazione, borse del carbonio trader, carbon fund, Esco, mercato volontario delle emissioni, eccetera.
Inoltre verrà presentata in esclusiva per Key Energy, Ai.L.C.E., la prima associazione dedicata alla Low Carbon. A.i.L.C.E. nasce dall´idea di un gruppo di aziende operanti nel mondo carbon che affrontano la tematica delle riduzioni delle emissioni di CO2 da diversi punti di vista e a stretto contatto con le aziende sottoposte ad obblighi e vincoli ambientali.
A.i.L.C.E. ha come finalità la tutela e la rappresentazione degli associati nell´attuazione e nella diffusione delle politiche di abbattimento delle emissioni, in accordo con i principi della Low Carbon Economy; in particolare promuove e favorisce lo sviluppo e la partecipazione al mercato dei crediti derivanti dai meccanismi flessibili del Protocollo di Kyoto e in generale dalle politiche e dagli accordi sui cambiamenti climatici e sull´ambiente.
La filiera low-carbon´ tiene anche su di giri l´economia. Infatti, le attività economiche verdi´ come dimostra l´ultimo rapporto del Wwf dal titolo ´Low carbon jobs for Europe´ . danno già lavoro a 3,4 milioni di addetti nel vecchio continente contro i 2,8 delle inquinanti´ (attività estrattive, cemento, industrie del ferro e dell´acciaio).
Accanto ai quali ci sono circa altri 5 milioni di posti di lavoro indiretti. Come rileva il documento dell´associazione ambientalista, tutti i settori verdi . in particolare eolico, fotovoltaico, biomasse, mobilità pubblica e comparto edile . stanno registrando una crescita significativa e, grazie agli stimoli del Pacchetto clima-energia approvato dalla Ue, non fermeranno la loro corsa.
A guidare la classifica delle professioni no-gas-serra´ sono Germania, Spagna e Danimarca per l´eolico, il solare e lo sfruttamento delle biomasse, incalzate dalla Danimarca per il solo vento. In Italia, la situazione non è così ´green´: nel fotovoltaico, per esempio, il nostro Paese offre 1.700 posti di lavoro contro i 42mila dei tedeschi e i 26.800 degli spagnoli. Nel solare termico, invece, siamo a 3mila posti di lavoro contro i 17.400 della Germania.
Nell´eolico, infine, con i nostri nemmeno 2mila impieghi, oltre che dai ´mostri sacri´ (Germania 85.100 addetti, Spagna 40mila, Danimarca 23.500) siamo piuttosto lontani anche dalla Francia (7mila) e dal Regno Unito (4mila).
La lettura di questi dati deve però tenere conto del fatto che solo da poco nel nostro Paese sono stati introdotti meccanismi di incentivazione, sul modello di quelli che in Germania hanno permesso di far decollare il fotovoltaico. Facile immaginare che in Italia ci si appresti a vivere presto un´impennata dell´occupazione e che i prossimi tempi siano all´insegna degli investimenti e del lavoro, con maggiori opportunità di business per le imprese.