L’analisi dei consumi di energia elettrica in Italia a marzo

Energie rinnovabili di Marco Zibetti
Sono in aumento le fonti di produzione eolica (+24,5%), idrica (+22%) e termica (+6,9%); in flessione le fonti geotermica (-1,8%) e fotovoltaica (-27,1%)

Nel mese di marzo 2018, secondo quanto rilevato da Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, la domanda di elettricità in Italia è stata di 27,7 miliardi di kWh, in aumento del 4,2% rispetto ai volumi dello stesso mese del 2017. La performance della domanda ha risentito dell’effetto temperatura: quest’anno, infatti, marzo - pur con un giorno lavorativo in meno (22 vs 23) - ha fatto registrare una temperatura media mensile inferiore di circa due gradi centigradi rispetto a marzo del 2017.

La domanda del primo trimestre del 2018 è in crescita dell’1,8% rispetto al corrispondente periodo del 2017 (valore invariato a parità di calendario).

A livello territoriale, la variazione tendenziale di marzo 2018 è stata ovunque positiva: +4,3% al Nord, +4,6% al Centro e +3,8% al Sud.

In termini congiunturali, il valore destagionalizzato della domanda elettrica di marzo 2018 ha fatto registrare una variazione positiva rispetto al mese precedente dello 0,3%. Anche il primo trimestre del 2018 risulta in crescita (+0,8%) rispetto all’ultimo trimestre del 2017. Il profilo del trend prosegue su un andamento crescente.

Nel mese di marzo 2018 la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per l’83,6% con produzione nazionale e per la quota restante (16,4%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (23,4 miliardi di kWh) è cresciuta del 6,5% rispetto a marzo 2017. Sono in aumento le fonti di produzione eolica (+24,5%), idrica (+22%) e termica (+6,9%); in flessione le fonti geotermica (-1,8%) e fotovoltaica (-27,1%).

La potenza massima richiesta a marzo 2018 è stata di 53.497 MW, registrata il giorno giovedì 1 alle ore 11 e risulta superiore del 10% al valore registrato alla punta di marzo 2017. Il dato è correlato prevalentemente all’ondata di freddo intenso registrata nei primi giorni del mese.

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