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L’Ance al Parlamento: no ai voucher in edilizia

Edilizia di
Necessario contrastare fenomeni di elusione che, oltre ad alterare la leale concorrenza tra le imprese, generano distorsioni nel mercato e sono a discapito della sicurezza dei lavoratori

L’Ance è stata protagonista di un’audizione informale presso la Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, nell’ambito dell’esame, in prima lettura, in sede referente, delle proposte di legge abbinate in materia di lavoro accessorio (DDL 584/C ed abb.).
 
La delegazione associativa ha evidenziato, in via preliminare, di condividere l’intento dei disegni di legge volti a regolamentare il ricorso al lavoro accessorio che, nel corso degli ultimi anni, ha interessato settori e lavorazioni che mal si conciliano con la natura di tale tipologia contrattuale. Appare, infatti, condivisibile la volontà di “monitorare con rigore” l’utilizzo dei “voucher” per pagare prestazioni di lavoro, anche al fine di contrastare fenomeni di elusione che, oltre ad alterare la leale concorrenza tra le imprese, generano distorsioni nel mercato e sono a discapito della sicurezza dei lavoratori.
 
Al riguardo, l’Ance, unitamente a tutte le parti sociali dell’edilizia, ha da sempre richiesto azioni mirate ed orientate al controllo e alla garanzia di un lavoro regolare, qualificato e in sicurezza. È infatti, imprescindibile, garantire il rispetto di tutte le normative in materia di lavoro e di sicurezza dei lavoratori nonché, per ciò che attiene il settore dell’edilizia, favorire un attento monitoraggio del personale impegnato nei cantieri e che non può essere impiegato attraverso forme “atipiche” di lavoro.

Ciò anche considerando che il settore delle costruzioni si caratterizza per l’elevata rischiosità delle lavorazioni e dei conseguenti eventi infortunistici che, seppur in costante diminuzione nel corso degli ultimi anni, continuano a inserire tale settore nel novero di quelli a rischio.
 
Entrando nel merito dei contenuti delle singole proposte di legge all’esame della Commissione, l’Associazione ha, quindi, rilevato la necessità di alcuni correttivi nell’ottica di garantire l’espressa esclusione di tutti i lavori edili dall’ambito di applicazione della normativa introdotta dai provvedimenti.