Mettere subito mano alle norme sulla ricostruzione, per garantire il completamento rapido e nella piena legalità delle opere, in particolare nei centri storici e sul patrimonio pubblico. Con due priorità: assicurare la non pignorabilità dei fondi delle contabilità speciali, a difesa delle piccole imprese, soprattutto della filiera edilizia, e la conferma del personale straordinario oggi impiegato nei Comuni, per evitare l'allungamento di pratiche e procedure. È quanto chiede la Regione Emilia-Romagna al nuovo Governo.
"Con l'insediamento del Parlamento e dell'esecutivo, occorre riprendere subito l'azione di confronto con gli organi nazionali per aggiornare l'impianto normativo primario a favore della ricostruzione", affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l'assessore regionale alla Ricostruzione, Palma Costi, sull'urgenza di rendere operative alcune norme indispensabili alla continuità di cantieri pubblici e privati.
“In particolare - sottolineano - è necessario che si intervenga subito su due norme essenziali per procedere senza ritardi nell'opera di ricostruzione. La prima, di assoluta importanza per la tenuta della filiera edilizia, riguardal'impignorabilità delle risorse delle contabilità speciali dei Commissari a difesa delle piccole imprese di sub fornitori, spesso artigiane, messe in difficoltà dai fallimenti delle aziende aggiudicatarie dei lavori. La seconda riguarda il personale straordinario oggi impiegato nei Comuni e di cui bisogna avere certezza per velocizzare le pratiche di ricostruzione sia privata che pubblica. E oggi, in particolare proprio per la parte pubblica, poter contare su un numero adeguato di collaboratori diventa ancora più importante. Con il recente stanziamento, da parte del Commissario di ulteriori 101 milioni di euro a favore dei Comuni, partiranno infatti nuovi progetti esecutivi e nuovi appalti”.