In testa alle rinnovabili europee attualmente sfruttate, l'energia idraulica fluviale assicura il 13% della produzione di elettricità dell'Unione. A parte lo sviluppo di microcentrali fluviali, rispondenti a situazioni specifiche, il campo di ricerca più interessante oggigiorno è quello dell'energia idraulica marina (onde e maree).
L'energia eolica viene al secondo posto, con un parco installato prossimo ad una potenza totale di 4 000 megawatt (MW). Alcuni siti sono dotati di impianti di dimensioni molto grandi, in particolare lungo le coste del Mare del Nord e del Mediterraneo.
Grazie ad intense ricerche nei settori dell'aerodinamica e della meccanica, sono stati compiuti notevoli progressi tecnici e il costo del Kilowattora è diventato molto competitivo. Lo sviluppo di potenti centrali eoliche su piattaforme offshore ha aperto prospettive promettenti per questo settore.
Quindi la Commissione Europea ha lanciato una consultazione pubblica, allo scopo di identificare i principali ostacoli per l’ulteriore sviluppo dell’energia eolica offshore in Europa e i possibili modi per superare tali barriere, in preparazione ad un Piano d’Azione per l’energia eolica offshore.
L’eolico offshore, infatti, ha un notevole potenziale per contribuire alla promozione delle fonti di energia rinnovabili, in linea con le proposte legislative della Commissione del 23 gennaio 2008 su energia e clima per l’obiettivo 2020.
La Commissione intende valutare, attraverso uno specifico questionario, le opinioni delle autorità pubbliche, degli operatori e delle organizzazioni non governative e altri soggetti interessati. Alcuni aspetti inoltre possono essere rilevanti per altre tecnologie rinnovabili offshore come l’energia dalle onde, dalle maree e dalle correnti oceaniche.
Con la consultazione pubblica sulla modifica della Direttiva sulle prestazioni energetiche degli edifici del 2002, invece, la Commissione europea intende raccogliere pareri su come l’Unione Europa può al meglio aumentare l’efficienza energetica degli edifici, contribuendo a ridurre le emissioni di gas serra del settore residenziale. Le diverse opinioni a confronto (vedi questionario) consentiranno alla Commissione di rimodellare la Direttiva entro la fine del 2008.
La Commissione ricorda che il settore dell’edilizia residenziale e commerciale è responsabile di quasi il 40% dei consumi finali di energia nell’UE. Un risparmio potenziale, efficiente dal punto di vista dei costi, è stimato nel 28% entro il 2020 che, a sua volta, può portare ad una riduzione dei consumi finali di energia dell’11%.
Secondo il più recente rapporto Ipcc, circa il 30% delle emissioni di gas serra a livello mondiale nel settore edilizio potrebbe essere evitato con benefici economici netti entro il 2030. Inoltre le misure adottate nel settore edilizio hanno i costi più bassi per quanto concerne la riduzione delle emissioni climalteranti. La consultazione è aperta dal 24 aprile al 20 giugno 2008.