La Corte dei Conti mette sotto la lente d’ingrandimento l’edilizia scolastica italiana. Un’apposita relazione esamina lostato di attuazione del Piano straordinario per la messa in sicurezza degli edifici scolastici previsto dalla l. n. 289/2002 e rileva alcune criticità nella gestione dei diversi piani stralcio in cui si articola. In particolare, evidenzia: l'inadeguatezza delle risorse finanziarie disponibili in relazione al fabbisogno stimato e all'urgenza degli interventi, affermata dal legislatore, il passaggio da una logica emergenziale ad una strutturale nella programmazione, la parzialità degli interventi di messa a norma, che hanno interessato solo una porzione limitata del patrimonio edilizio scolastico.
Considerando i tre programmi stralcio e il programma di rimodulazione, risultano avviati 1951 progetti, mentre quelli che non hanno avuto corso sono ben 637 (24% del totale). Sono stati conclusi 1617 interventi sui 2651 previsti, pari al 61%.
L'indagine offre, infine, una panoramica, sulla base dei dati disponibili, dell’adeguamento alla normativa antisismica di tutti gli edifici scolastici esistenti in Italia, rilevando la gravità della mancata messa a norma dal punto di vista sismico per molti di essi, tenuto conto delle conseguenze e della giurisprudenza penale in materia.