L’ANEV denuncia il serio rischio di collasso per il settore rinnovabili, già tediato da tagli e norme retroattive. L’eolico, con le altre FER elettriche non fotovoltaiche, ha subito in passato un taglio del 22% sui Certificati Verdi; di questi giorni il provvedimento che con lo “spalma incentivi” metterà in ginocchio anche il settore fotovoltaico. A ciò si aggiungano gli attacchi al settore, sconcertanti nei modi e nei contenuti, di Italia Nostra e Amici della Terra, che hanno usato toni ed argomenti tali da sollevare seri dubbi sul fatto che gli interessi che si propongono di difendere siano quelli dell’ambiente.
L’ANEV in merito alla posizione di Italia Nostra, che giudica lo spalmaincentivi come un provvedimento giusto ma ancora non sufficiente e auspica ulteriori tagli a fonti come l’eolico, constata un attacco folle e provocatorio, che evidenzia mancanza di obiettività e accanimento. Basti infatti ricordare che negli ultimi 3 anni le Rinnovabili differenti dal FV, hanno già visto la riduzione degli incentivi retroattivamente per oltre il 35% dei Certificati Verdi (22% del taglio dei Certificati Verdi dal 2011, l’imposizione dell’IMU, l’applicazione della Robin Hood Tax pari al 6,5% degli utili, gli oneri per il funzionamento del GSE, 0,5 €/cent per kWh, gli oneri di sbilanciamento).
ANEV scongiura ogni intervento di taglio retroattivo degli incentivi a Fotovoltaico, Eolico e alle altre FER, sia perché deve essere garantita la certezza del diritto sia per consentire al settore di creare ulteriore crescita e di attrarre investimenti esteri nel nostro Paese. Non va trascurato inoltre che le rinnovabili hanno creato in questi anni occupazione (oltre 150.00 addetti) in tutto il Paese e che tagli e attacchi ingiustificati provocano la perdita di migliaia di posti di lavoro.