La Giunta regionale della Lombardia, tramite l'approvazione di una delibera proposta dall'assessore al Territorio e Protezione civile, Pietro Foroni, ha previsto uno stanziamento da destinare ai Comuni lombardi situati in zona sismica 2 e 3 (ossia quelli che ricadono nelle zone maggiormente pericolose) e con meno di cinquemila abitanti. Le risorse ammontano a oltre mezzo milione di euro.
Risorse per vigilanza sismica che è materia complessa - Lo stanziamento è un contributo per espletare al meglio le funzioni trasferite a questa tipologia di piccoli Comuni dal 2015 e riguarda specificamente l'attuazione delle procedure amministrative e la gestione delle pratiche edilizie in materia di vigilanza sismica. Per quanto riguarda il campo delle costruzioni, infatti, l'attuazione delle procedure amministrative e la valutazione degli aspetti ingegneristici, geologici e geotecnici, di prevenzione del dissesto idrogeologico, si presentano particolarmente complessi.
Stanziamento è segnale di vicinanza a piccoli Comuni - "Abbiamo voluto dare un segnale di vicinanza - ha spiegato Foroni - a tutti quei Comuni che si devono sobbarcare per legge tutte le pratiche che concernono l'antisismica. La classificazione delle zone sismiche è stata pensata in base all'intensità e frequenza dei terremoti del passato, e sull'applicazione di speciali norme per le costruzioni nelle zone classificate sismiche".
Brescia e Mantova le province più a rischio - In zona 2 vi sono i territori a rischio medio, dove cioè la possibilità di un sisma è probabile ma meno alta che in zona 1 (rischio alto, non presente in Lombardia), mentre la zona 3 raggruppa le zone dove la possibilità statistica di terremoti esiste, ma è meno probabile (rischio basso). "Dei 1530 Comuni lombardi, nessuno è in fascia di rischio 1 - ha puntualizzato l'assessore - mentre solo le province di Brescia e Mantova hanno Comuni in zona 2".