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La protesta delle aziende del GIFI: giù le mani dal fotovoltaico, stralciare l’art. 65

Energie rinnovabili di
Secondo l’associazione l’art.65 rappresenta una minaccia in termini di investimenti, posti di lavoro, reputazione nei confronti degli investitori e delle banche, stabilità normativa e certezza delle regole


Le aziende associate ANIE/GIFI si sono riunite il 24 Gennaio in assemblea ordinaria per definire le linee guida strategiche del 2012 per garantire lo sviluppo sostenibile del settore.

La riunione – dichiara Valerio Natalizia Presidente GIFI-ANIEsi è svolta all’indomani dell’evidenza dell’art. 65 del Decreto Liberalizzazioni. Questa disposizione di legge ha nuovamente causato un pericolosissimo blocco del mercato con addirittura misure retroattive, inaccettabili per una nazione democratica e civile. Solo negli ultimi mesi l’industria fotovoltaica italiana aveva iniziato a recuperare terreno dopo l’empasse del primo semestre del 2011 provocata dal Decreto Rinnovabili.

L’art.65 deve essere stralciato perché rappresenta per tutto il settore una ulteriore grave minaccia in termini di investimenti già in essere, posti di lavoro, reputazione nei confronti degli investitori e delle banche, di stabilità normativa e certezza delle regole.

Questo provvedimento ha già causato gravi danni agli operatori italiani bloccando in molti casi i cantieri in costruzione che traguardano la scadenza del 28 marzo prevista dalla precedente legislazione. Contestualmente allo stralcio dell’art. 65 si dovrà pertanto consentire di recuperare il tempo perduto”.

Stabilità normativa e certezza delle regole sono due degli obiettivi programmatici di ANIE/GIFI per il 2012. Gli altri obiettivi indivuati durante la riunione sono: l’unificazione delle associazioni del fotovoltaico sotto un unico “cappello istituzionale” e rappresentare quindi la filiera fotovoltaica a 360° anche mediante il fattivo coinvolgimento di installatori e progettisti. Unificazione che si rende estremamente necessaria ed urgente alla luce degli ultimi “attacchi” al settore.

Per interpretare il sentimento delle aziende presenti alla riunione – conclude Natalizia – andremo nel 2012 a dialogare maggiormente con le banche per ristabilire una maggiore fiducia nel settore fatto di aziende con sani principi e con il GSE che dopo l’impressionante carico di lavoro nel 2011 (quasi 9 GW di nuove richieste di incentivi) dovrebbe tornare entro breve a rispettare le tempistiche previste dalla legge”.