La Provincia di Bolzano verso la riforma dell’edilizia abitativa

Edilizia di Marco Zibetti
Con la nuova legge, l'ambizione di promuovere un nuovo concetto di 'abitare' che non sostenga solo l'acquisto della casa, ma si preoccupi anche di favorire il benessere dei cittadini

Una legge fatta di principi, snella e leggibile con una precisa visione sociale in grado di intercettare le esigenze e i bisogni in evoluzione della società altoatesina per i prossimi decenni. Questa, secondo l’assessore provinciale Christian Tommasini, dovrebbe essere l’impostazione del nuovo disegno di legge di riforma della legge sull’edilizia abitativa, che dovrebbe essere approntato per approdare in aula al Consiglio provinciale agli inizi del 2017. Lo ha detto rivolgendosi alla ventina di persone in rappresentanza dei vari comparti economici e sociali altoatesini convenute a Palazzo Widmann a Bolzano, per un primo confronto con i “tecnici” in vista dell’annunciata riforma.

"L’erogazione dei contributi edilizi - come ha fatto presente l'assessore Tommasini - fino ad ora ha raggiunto l’obiettivo di assicurare ad oltre l’80 per cento delle famiglie della nostra provincia, la prima casa di proprietà. Ora, pur mantenendo la possibilità di ottenere contributi per l’acquisto della prima casa e applicando il modello del Risparmio Casa/Bausparen, è arrivato il momento di pensare ad un nuovo obiettivo per le prossime generazioni e dedicare le risorse future puntando a nuovi modelli dell’abitare". Come ha proseguito l'assessore "Con la nuova legge abbiamo l'ambizione di promuovere un nuovo concetto di 'abitare' che non sostenga solo l'acquisto di un bene primario come la casa, ma si preoccupi anche di favorire il benessere dei nostri cittadini attraverso lo sviluppo delle relazioni sociali."

Tra gli obiettivi perseguiti con la legge di riforma, come è stato annunciato, vi sono la semplificazione, la sburocratizzazione e la digitalizzazione delle procedure. Un aspetto importante è quello che punta a favorire nuovi modelli dell’abitare in relazione allo sviluppo ed ai cambiamenti demografici (previa rilevazione del tipo di fabbisogno e delle nuove esigenze emergenti). Si pensa alla creazione di nuove forme abitative quali, ad esempio, case plurigenerazionali e di cohousing/coworking abbinate all’attivazione di appositi bandi. I relativi criteri dovrebbero essere individuati assieme ai partner sociali tenendo presenti le effettive esigenze del momento e del target di destinatari.

Dai rappresentanti delle parti sociali, che si sono detti sostanzialmente concordi con gli obiettivi indicati, è giunto lo spunto di semplificare alcuni aspetti (ad esempio il vincolo sociale), e di integrare la nuova legge per l’edilizia abitativa con quella urbanistica. Altra richiesta, quella di incidere sul mercato degli affitti privato senza dimenticare il sostegno al modello delle cooperative.

L’assessore Tommasini a tal riguardo ha detto che già si pensa all’annotazione del vincolo sociale non più nel Libro Fondiario, ma in un semplice Elenco provinciale, mentre grazie a bandi si potrebbe incentivare privati o cooperative alla costruzione di alloggi da destinare all’affitto a prezzi calmierati.


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