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La Toscana verso l’equo compenso per i professionisti

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La proposta, approvata dalla Giunta su richiesta del presidente e dell'assessore alla presidenza, passa ora all'esame del Consiglio regionale

Sul fronte dell’equo compenso per i professionisti, qualcosa si sta muovendo. Soprattutto a livello regionale. Ne è la prova la Toscana, che ha preparato la proposta di legge "Disposizioni per la tutela delle prestazioni professionali rese a favore delle Amministrazioni regionale e locale e della committenza privata nell'ambito di procedimenti amministrativi", approvata dalla Giunta su richiesta del presidente e dell'assessore alla presidenza. La proposta passa ora all'esame del Consiglio regionale.

Cosa prevede il testo della legge?

Il dispositivo prevede che nelle procedure di acquisizione da parte della Regione dei servizi professionali erogati dai professionisti (come architetti, ingegneri, geometri, geologi, ecc.) le loro prestazioni devono essere remunerate secondo il principio del giusto compenso, in proporzione alla quantità, alla qualità e al contenuto, ovvero sulla base di parametri prefissati con decreti ministeriali e relativi alle varie professioni.

La Toscana era stata, un anno fa, la prima Regione italiana ad adottare una delibera in tal senso.

Con la legge approvata sarà rafforzato il divieto di prevedere corrispettivi costituiti da forme di sponsorizzazione o da mero rimborso delle spese sostenute. Nell'individuazione del contraente non sarà consentito il ricorso a criteri di valutazione delle offerte che alterino l'equilibrio tra le prestazioni professionali rese e il compenso riconosciuto.

L'ulteriore novità è che la proposta di legge è tesa a stabilire che anche nel rapporto tra i privati e i professionisti sia salvaguardato il principio del giusto compenso. Viene quindi previsto lo stop alle attribuzioni di punteggi per servizi aggiuntivi che siano eventualmente offerti e l'impossibilità di introdurre clausole vessatorie. Quindi le istanze presentate alla Regione o ad altre Pubbliche amministrazioni dovranno essere corredate, a pena di improcedibilità del provvedimento, da una autocertificazione in tal senso, dalla quale si evinca che ai professionisti sono riconosciuti compensi proporzionati alle prestazioni fornite, che i tempi dei pagamenti saranno definiti e certi e di aver adempiuto a tutte le obbligazioni assunte in tal senso a pena dell'improcedibilità. La Pdl prevede inoltre che vengano effettuati controlli a campione sulle autocertificazioni.

Il provvedimento è frutto del lavoro fatto dalla Commissione regionale con i soggetti professionali, organismo che svolge un ruolo di consulenza verso Giunta e Consiglio regionali su tutte le materie che riguardano il mondo delle professioni in Toscana, che ha chiesto che dalla delibera che riguardava gli incarichi dati da Regione e enti collegati si passasse alla legge e all'estensione della norma anche ai privati.